In un mondo di imprevedibilità e incertezza, come quello che Donald Trump ha contribuito a costruire negli ultimi mesi, l’Europa è alla ricerca di un nuovo pilastro di affidabilità e sembra che l’India potrebbe essere un ottimo candidato.
In risposta alla guerra commerciale dei dazi lanciata dagli Stati Uniti, che potrebbe vedere la luce già a partire dal 2 aprile, il Vecchio Continente ha infatti iniziato a guardare verso New Delhi. Un argomento molto caro a Ursula von der Leyen che, in occasione del suo ultimo viaggio in Asia meridionale, ha parlato della necessità di portare la partnership strategica tra Unione europea e India al livello successivo.
La presidente della Commissione europea è infatti arrivata in India con un’agenda chiara, costituita da tre aree su cui lavorare per la nuova stagione di relazioni bilaterali: commercio e la tecnologia, sicurezza e difesa, connettività e partnership globale. In risposta Modi sembra più che disposto a impegnarsi in questo senso.
Ma l’India non è solo un rinnovato alleato per l’Europa, potrebbe diventare un pilastro importante anche nel portafoglio degli investitori.
Come sta andando la borsa in India?
Ora che l’Occidente è attraversato da incertezze e anche le principali Borse sono costrette ad arretrare, non sono pochi gli investitori che cercano diversificazione al di là dei mercati sviluppati e l’India sembra un’opzione interessante. Infatti, nonostante dopo le elezioni del 2024 il ciclo rialzista che aveva attraversato i mercati azionari indiani si è spostato, i titoli di qualità continuano ad offrire opportunità di lungo termine. La Tigre d’Asia non è uscita indenne dal rallentamento macroeconomico globale, ma tali correzioni offrono agli investitori l’opportunità perfetta per comprare al ribasso e entrare in un mercato destinato a crescere nei prossimi anni. Con il generale raffreddamento dell’inflazione, prevista intorno al 4,5% per il 2025, la riduzione dei tassi d’interesse all’orizzonte e l’affievolirsi di una narrativa incentrata sugli investimenti, le condizioni di mercato si stanno nuovamente allineando a favore delle aziende di alta qualità.
Inoltre, a differenza della Cina, i mercati azionari indiani sono più aperti agli investitori stranieri e meno dominati da imprese statali. E in generale la salute del comparto azionario sta migliorando: la capitalizzazione di mercato delle azioni indiane rispetto al PIL è aumentata dal 75% nel periodo 2015-2019 al 120% nel periodo 2022-2024. Già l’India lo scorso anno è diventata la quarta Borsa a livello globale, superando Hong Kong e potrebbe guadagnare la medaglia d’argento entro il 2047.
Azioni indiane: torna la qualità sul mercato
Come anticipato, nonostante la volatilità del mercato, i titoli di qualità rappresentano un pilastro sempre forte nel portafoglio degli investitori e secondo gli esperti di Uti International ci sono diversi indicatori che suggeriscono una chiara ripresa della qualità nel mercato azionario indiano.
1. Tra il 2022 e il 2024, il mercato azionario indiano ha registrato una forte crescita, con i titoli value – legati principalmente a energia e infrastrutture – che hanno sovraperformato i quality grazie ai venti di coda macroeconomici. Tuttavia, questa dinamica si è ora invertita: “Tra maggio 2024 e dicembre 2024, l’Indice quality ha guadagnato il 12,2%, mentre l’Indice value è sceso del 3,2%, segnando un cambiamento decisivo nella preferenza del mercato per le aziende fondamentalmente forti”, spiegano gli esperti, segnando il ritorno del mondo quality.
2. Dopo le elezioni dello scorso anno, si è registrata una netta divergenza nelle performance tra i settori quality e value, invertendo i trend che avevano definito il mercato indiano negli ultimi anni. I settori dell’informatica, della sanità e dei consumi sono tornati a crescere, mentre i comparti immobiliare ed energetico hanno registrato rendimenti negativi.
3. Una volta che, a metà 2024, la fase toro si è affievolita, per gli investitori avere nel portafoglio società value è diventato un rischio. Rispetto al picco toccato a settembre dello scorso anno, i mercati indiani hanno subito una correzione al ribasso di circa 18,1% e sono stati proprio I titoli value a subire il calo più marcato. Ad aggravare ulteriormente la situazione per questi titoli, ci hanno pensato le società del settore pubblico che costituiscono una parte significativa del segmento value del mercato. Queste società sono infatti spesso afflitte da inefficienze e vincoli burocratici, rendendole inadatte a un portafoglio di qualità.
4. Le azioni di qualità hanno quindi rubato lo scettro ai titoli value, registrando importanti afflussi di capitale tra giugno e dicembre 2024.
5. Gli stessi indici indiani stanno cambiando i loro equilibri interni: l’indice Nifty 200 Momentum 30 si è spostato verso la qualità rispetto al valore nel dicembre 2024, con il 30% del portafoglio sovrapposto all’indice di qualità e solo il 4% all’indice value. Inoltre, l’MSCI India Momentum Index mostra ora un’esposizione sottopesata a “Value” secondo il Factsheet del dicembre 24.
Investire in India: tra crescita interna e economia solida
Ovunque si guardi, l’attuale contesto di mercato è caratterizzato da incertezza e volatilità e in simili momenti i mercati e gli investitori tendono a favorire la stabilità, puntando su aziende di qualità. A differenza dei titoli ciclici, fortemente vulnerabili alla volatilità macro, le società di qualità – quelle con bilanci solidi, posizioni di mercato dominanti e crescita costante degli utili – tendono a sovraperformare nel lungo periodo. In India, il settore quality è ancora nelle sue fasi iniziali, “riteniamo che questo sia il momento ideale per rimanere investiti in aziende fondamentalmente solide che hanno una comprovata esperienza nel fornire rendimenti superiori attraverso i cicli di mercato”, concludono gli esperti di Uti International.