Guardando alle banche centrali, si stanno muovendo tutte nella stessa direzione, optando per un taglio dei tassi di interesse, ma per quanto continueranno? La realtà è che il mondo può essere diviso a metà: da una parte ci sono Paesi come gli Stati Uniti o l’India che continuano a crescere, guidando l’economia globale, dall’altra invece Europa e Cina cercano di stimolare la loro crescita, senza grandi risultati.
Secondo gli esperti di Capital Group, il mercato è attraversato da venti di coda e venti contrari, mentre gli States stanno godendo della forza di venti di coda a livello economico, industriale e aziendale. Anche il Giappone sembra sulla buona strada. Ma intanto, sia l’Europa che la Cina sono finiti in una spirale di veri e propri venti contrari.
Gli Stati Uniti prendono il volo…
La grande sorpresa di quest’anno è stata, senza alcun dubbio, la forza del mercato statunitense. Ma gli Stati Uniti riusciranno, da soli, a risollevare l’economia globale e con essa i mercati finanziari?
Negli ultimi mesi, se non addirittura negli ultimi due anni, sembra che l’economia statunitense abbia deciso di rompere le regole e di non seguire il classico ciclo economico, proprio come avevamo spiegato in questo articolo. Insomma, se il mercato Usa dovesse continuare sulla stessa traiettoria, crescendo ad un ritmo sano, questo potrebbe fornire un’ottima spinta per i mercati di tutto il mondo.
Jared Franz, economista di Capital Group, sembra essere molto positivo in tal senso, anche più delle già luminose stime del Fondo monetario internazionale (Fmi). Egli, infatti, prevede “che l’economia statunitense crescerà a un tasso annualizzato compreso tra il 2,5% e il 3% nel 2025, potenzialmente più alto se Trump sarà in grado di tagliare rapidamente le tasse e ridurre i regolamenti governativi, come ha promesso durante la sua campagna presidenziale”. In generale, sembra che l’elezione di Trump, combinata con una vittoria repubblicana alla Camera e al Senato, si tradurrà probabilmente in una crescita economica generalmente più elevata per gli States, mentre potrebbe mettere in difficoltà le altre economie.
…il resto del mondo capisce come atterrare
Guardare solo agli Stati Uniti crea l’illusione di un mercato forte e sano, illusione di breve vita se si allarga il focus. Ci sono alcuni Stati in una buona posizione – anche se rari – come l’India che, secondo le stime dell’Fmi dovrebbe registrare una crescita del 6,5% nel 2025. La Tigre dell’Asia, effettivamente, si trova in un ottimo momento storico con una forza lavoro giovane e in crescita, oltre ad una forte spinta che è arrivata post pandemia, quando l’India è diventata uno dei centri nevralgici delle catene di approvvigionamento globali.
Guardando invece verso il Vecchio continente, l’Europa continua a oscillare tra un’espansione molto limitata e una forte contrazione, con una crescita prevista intorno all’1%. Senza dubbio, la guerra in Ucraina, gli alti prezzi dell’energia e gli stretti legami con la Cina che, tra tutti, si trova ancora sotto un nuvolone nero, non stanno facendo altro che appesantire la situazione economica. La Banca centrale europea sta cercando di prendere la situazione in mano, con una politica di tagli dei tassi di interesse, ma gli effetti non sono ancora del tutto chiari. A questo già complesso momento, bisogna anche aggiungere l’instabilità politica interna, con la richiesta di elezioni anticipate in Francia e in Germania.
Guardando, infine, verso la Cina, come anticipato, la situazione è ancora complessa. “Il governo ha lanciato un massiccio programma di stimolo progettato per invertire la debolezza cronica del mercato immobiliare del Paese e il rallentamento della produzione industriale, mentre sul ruolo della Cina nel commercio internazionale incombono le nubi dell’imminente amministrazione Trump che ha giurato di aumentare le tariffe sulle importazioni cinesi”, ha spiegato Franz. Insomma, la situazione rimane incerta, saranno necessari mesi prima di capire l’effetto vero delle politiche del governo.
Non rimane altro che aspettare e capire quando i super Stati Uniti riusciranno ancora a portare sulle loro spalle.