di Francesco Casarella, Responsabile Italia Investing.com
Una Fed leggermente più accomodante ha contribuito alla continuazione della salita dei principali indici azionari, con l’umore degli investitori in linea con l’andamento dei prezzi a valori molto elevati.
Il settore tecnologico, grazie soprattutto alle solite “big tech” ha continuato a guidare gli indici ed accogliere la maggior parte dei flussi in entrata sul mercato azionario.
Ecco di seguito il riassunto delle performance dell’ultimo mese dei principali indici azionari:
- Euro Stoxx 50: +3.72%
- FTSE 100: +4.01%
- DAX: +4.53%
- Nikkei: +4.04%
- Dow Jones: +0.86%
- FTSE MIB: +6.35%
- S&P 500: +2.64%
- Nasdaq Composite: +2.31%
Eventi chiave
L’evento chiave di marzo è stato indubbiamente la riunione della Federal Reserve e la decisione sui tassi d’interesse, rimasti invariati nel range 5,25-5,50%. Tuttavia, a differenza delle riunioni precedenti, Powell, così come il Fomc nelle proiezioni, si sono dimostrati più morbidi e fiduciosi di un prossimo percorso di taglio dei tassi, tanto che i mercati sono arrivati a quantificare nelle giornate successive 3 tagli da qui a fine anno (quindi uno 0.75% di riduzione complessiva).
Tuttavia la decisione del primo taglio non sembra imminente, ipotizzando per giugno il probabile momento chiave. A maggio invece probabile un nuovo stop. La rilevazione evidenziata dal nostro Tool proprietario, è pari oggi all’89,5%.
Grafici
Da un punto di vista grafico invece, l’indice S&P 500 si è portato sopra i 5.200 punti. Una correzione, visto anche il periodo e la ciclicità del quarto anno presidenziale, sarebbe opportuna, nell’ordine del 5-10%, almeno per stemperare quell’ottimismo che potrebbe diventare eccessivo, magari ritestando il precedente massimo storico intorno ai 4.800 punti.
Forza relativa maggiore invece per l’Europa, dove l’indice Euro Stoxx 50 ha finalmente superato il target psicologico dei 5.000 punti.
Anche qui un ritorno dal 5 al 10% potrebbe essere opportuno per rifiatare, ed andare poi in seguito a riaggiornare i nuovi massimi magari nel periodo estivo. In questo momento infatti, molti investitori ancora alla finestra, che hanno mancato il rimbalzo fino ad oggi, sono ancora in attesa di una buona occasione d’ingresso.
Prospettive
Ad oggi il 2024, statistiche alla mano, ha tutte le carte in regola per confermarsi come anno positivo (salvo ovviamente shock esogeni). Infatti come possiamo vedere dall’immagine sotto riportata, storicamente dopo un periodo di 5 mesi consecutivi positivi (da novembre a marzo), statisticamente l’anno completo ha sempre registrato performance positive. Questo passando tuttavia da correzioni fisiologiche e salutari che potrebbero avvenire lungo il percorso.
Tra le tematiche da tenere d’occhio, oltre alla prossima riunione della Fed, la prossima stagione delle trimestrali, per cercare una conferma nei fondamentali lato utili, non solo nella salita dei prezzi.