Si parte da “Banca nazionale del lavoro Spa Ltd”, fondata lo scorso 29 novembre e dal presunto capitale nominale di 5 milioni di sterline
Corsa ai ripari Intesa Sanpaolo, che ha presentato una denuncia al Company Names Tribunal ottenendo che la società “Intesa Sanpaolo Ltd” cambiasse nome
Tra le identità rubate quella di Carlo Messina (Intesa Sanpaolo) che risulta azionista di una società dal nome “Japan Capital Group Ltd” con Stefano Firpo (ex Mediocredito Italiano)
C’è poi ancora “Goldman Sachs International Filiale Italiana Spa Ltd”, creata il 15 febbraio 2022 con un presunto capitale da 10 milioni di sterline da Uddin Khaja Riyaz, indiano residente negli Emirati che pochi giorni prima aveva già fondato “Goldman Sas International Filiale Italiana Ltd”. Allo stesso indirizzo Uddin aveva registrato anche “Credit Mutuel Cis Spa Ltd” e risiederebbero “Cassa di Risparmio di Cento Spa Ltd” e “Mediocredito Italiano Spa Ltd”. In Lambeth Walk, invece, almeno 14 società con nomi di banche. O meglio, solo la loro cassetta postale. Tra le italiane “Cassa di Risparmio di Asti Spa Ltd”, “Cassa di Risparmio di Orvieto Spa Ltd”, “Cassa Lombarda Spa Ltd”, “Credit Emiliano Italia Spa Ltd” e “Cassa Nazionale del Notariato Spa Ltd”. Alle spalle delle finte Cassa Lombarda (di Asti e Orvieto) e Credem ci sarebbe una 44enne thailandese, Rinnatha Piriyawaranant, che dallo stesso indirizzo dirigerebbe altre 11 società (come “Commerz Finance Banque Ag Ltd” e “Swiss Fidelity Investment Banque Ag Ltd). Senza dimenticare “Credit Agricole Italia Spa Ltd”, che lo scorso 30 agosto ha cambiato nome in “Credit d’Investissement Banque Ltd” e poi “Unicredit Spa (Faenza Mazzini) Ltd” poi diventata “Credit Libanais Banque Sal Ltd”. Quanto a Credito Emiliano, invece, oltre alla sopracitata “Credit Emiliano Italia Spa Ltd” altri due cittadini turchi hanno fondato lo scorso marzo una società omonima che in otto mesi ha cambiato tre ragioni sociali fino a diventare “Caisse Regionale de Agricole Mutuel Finance Ltd”.
Ma nel mirino dei presunti truffatori, almeno in passato, è finita anche Intesa Sanpaolo. Che ha presentato una denuncia al Company Names Tribunal ottenendo che la società “Intesa Sanpaolo Ltd” cambiasse nome. E la sopracitata Unicredit, che invece nel 2020 ha fatto sì che “Unicredit Holdings Uk Ltd” passasse a “12046801 Ltd”. Due anni prima, l’Alta corte di giustizia di Londra aveva condannato ancora “Cassa di Compensazione e Garanzia Spa Limited” e “Monte Titoli Spa Limited”, imponendo il cambio nome e l’eliminazione dai documenti delle identità ingiustamente citate. Identità che coinvolgevano top manager dell’industria del credito italiana come Raffaele Jerusalmi (ex vicepresidente di Cassa di compensazione e garanzia, oggi Euronext Clearing), Renato Tarantola (presidente di Cassa di compensazione e garanzia) e infine Alfredo Maria Magri e Vincenzo Pontolillo (amministratori indipendenti della stessa Cassa di compensazione e garanzia). Chiude il cerchio Assicurazioni Generali, che ha presentato ricorso (per poi vincerlo) contro le società “Generali Group Ltd”, “Generali Spa Uk Ltd”, “Generali Spa Corporate Ltd”, “Generali-Corp Uk Ltd”, “Generali Investments Ltd”, un’altra “Generali Spa Uk Ltd” e “Generali Group Ltd”.