L’imprenditore filantropo e i “cerchi concentrici”
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Scopri di piùNella seconda puntata della serie ideata e prodotta da Deloitte Private e We Wealth, Ernesto Lanzillo, Deloitte Private leader, Massimo Gianolli, amministratore delegato di General Finance e presidente e amministratore delegato de La Collina dei Ciliegi, con la moderazione di Teresa Scarale, caporedattrice Pleasure Asset di We Wealth, parlano delle attività filantropiche che gli imprenditori possono portare avanti
Famiglie e imprese private risultano essere sempre più impegnate in attività filantropiche. A che cosa si deve questa particolare attenzione? In realtà, il ruolo civico dell’imprenditore è da sempre esistito, sottolinea Ernesto Lanzillo, Deloitte Private leader. Rientra nella sua missione anche il far beneficiare delle sue attività (anche) tutta la collettività che lo circonda. Questo ruolo civico ora assume sempre più rilevanza alla luce delle nuove tendenze sulla responsabilità sociale di impresa, aspetto assolutamente centrale per le nuove generazioni cui gli imprenditori si rivolgono.
Questa evoluzione generale della sensibilità sociale ha portato a valorizzare ulteriormente il ruolo civico dell’imprenditore. Che investe nelle ripercussioni benefiche della sua attività non solo risorse economiche, ma di tempo. C’è chi, come Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance e presidente e amministratore delegato de La Collina dei Ciliegi, costruisce progetti che lui stesso definisce “a cerchi concentrici”, in cui si occupa in presa diretta dei problemi del suo territorio. Progetti che nel tempo, proprio come i cerchi concentrici sull’acqua, si sono espansi al di fuori dei territori delle sue imprese (Piemonte, Lombardia, Veneto) per arrivare in luoghi remoti dal nostro benessere come Haiti, l’Uganda, l’Egitto con programmi di sostegno alla formazione, l’istituzione di orfanotrofi, per esempio. La sua attività filantropica si suddivide idealmente in tre macro attività: sociale, formativa, artistico-culturale e cerca di veicolare il messaggio anche ad altri imprenditori, per incentivarli a essere filantropi.
Essere filantropo per Gianolli non vuol dire semplicemente fare qualcosa per gli altri, ma costruire dei progetti di lungo periodo, essere presenti costantemente. È fondamentale saper intercettare le esigenze del territorio e non isolarsi, condividere il messaggio e comunicare al pubblico le azioni filantropiche. Quale che sia lo strumento giuridico scelto per portare avanti le proprie istanze socioculturali (che possono essere condotte anche a titolo personale), per Gianolli è fondamentale la presenza concreta dell’imprenditore, essere attivi.
Oggi la normativa degli enti del terzo settore è estremamente importante per la sua capacità di rendere trasparenti i comportamenti del filantropo. Per essere iscritti al registro del terzo settore bisogna avere trasparenza nella rendicontazione e nella descrizione dell’impatto delle attività, in modo da renderle molto più visibili e appetibili per altri imprenditori che vogliano associarsi all’idea originaria del primo filantropo. Uno strumento idoneo è sicuramente quello del Donor advised fund (Daf).
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