Il tessuto imprenditoriale italiano, com’è noto, si compone prevalentemente di piccole e medie aziende. E queste piccole e medie aziende sono, molto spesso, aziende familiari: Kpmg calcola che in Italia i family business sono circa 800mila, una realtà che rappresenta quasi l’85% del totale delle imprese tricolori e il 70% degli occupati. “È evidente che per loro costituzione e natura, in questi contesti le esigenze dell’investitore e della famiglia sono intrecciate a stretto filo con quelle dell’impresa”, racconta Paolo Vistalli, amministratore delegato e direttore generale di Cassa Lombarda. Parliamo di esigenze non solo in materia di gestione del patrimonio finanziario della persona fisica, ma anche di pianificazione successoria e di tutela del patrimonio aziendale. È in questo contesto che si inserisce il crescente bisogno delle imprese di famiglia di affiancarsi a strutture di family office che – insieme alle loro banche – le supportino nella multidimensionalità dei loro bisogni.
“Credo che una piattaforma di private banking come Cassa Lombarda – che a propria volta è un family business – abbia una serie di valori che le consentono di comprendere molto bene le esigenze delle aziende familiari; innanzitutto, dal punto di vista della consulenza agli investimenti e della vicinanza all’impresa”, osserva Vistalli. “Tuttavia, la linea di confine sta nel fatto che la banca è comunque una piattaforma che a propria volta rappresenta un’entità con finalità di profitto e che potrebbe avere dei conflitti di interesse rispetto alle istanze che suggerisce”, aggiunge. Uno dei compiti dei family office è garantire un’uniformità di gestione delle diverse piattaforme, considerando tra l’altro che le aziende familiari sono normalmente multi-bancarizzate. “Come un aiuto regista”, afferma il manager.
Come gestire i grandi patrimoni familiari
Quando ci si rivolge a una famiglia imprenditoriale, sono molteplici le competenze che devono essere dispiegate. In primis, competenze nella gestione degli investimenti e nella costruzione dei portafogli. “Questo perché nei family business – almeno in quelli più evoluti – ci si trova a gestire contemporaneamente il patrimonio finanziario di diverse generazioni che hanno obiettivi, esigenze e aspettative differenti”, racconta Vistalli. Tra le altre competenze necessarie a gestire in modo efficace il patrimonio familiare a 360° ci sono poi quelle fiscali, legali e successorie. A queste, si uniscono le competenze di corporate advisory e corporate landing (quindi consulenza aziendale, consulenza strategica, pianificazione finanziaria dell’impresa ed erogazione dei crediti) e infine competenze nell’ambito della sostenibilità (non solo ambientale).
Il nuovo ufficio dedicato ai servizi per family office
A tal proposito, quest’estate Cassa Lombarda ha annunciato la nascita di un nuovo ufficio dedicato ai servizi per family office, affidandone la guida a Rosanna Napolitano. “La creazione dell’ufficio nasce da un’esigenza interna all’azienda di strutturarsi in modo più puntuale e organico nelle relazioni con le aziende familiari, che a loro volta si siano organizzate con un single-family office o un multi-family office”, afferma l’amministratore delegato. “Questo non significa che nell’ambito di questa specializzazione istituzionale venga tolto spazio alle relazioni fiduciarie e personali. Il rapporto tra imprenditore e banker resta il caposaldo del nostro modello. Ma family office da un lato e la nostra nuova struttura dall’altro garantiscono a questi interlocutori un supporto strutturato”, aggiunge.
“Su questo fronte abbiamo una visione molto chiara”, commenta ancora Vistalli. “Noi non siamo un family office. Però crediamo che la nostra architettura aperta possa essere un’ottima piattaforma B2B verso i family office, anche considerando le nostre competenze in materia di wealth planning. Ed è uno degli obiettivi che, guardando al 2025, abbiamo intenzione di sviluppare intrecciandolo anche con il modello di collaborazione con Pkb Private Bank” (banca svizzera con sede a Lugano che detiene il 99,5% del capitale sociale di Cassa Lombarda, ndr). Il progetto Italia-Svizzera, continua il ceo, si basa su un concept semplice: i clienti che Cassa Lombarda serve come realtà di private banking sono tipicamente high net worth individual o ultra high net worth individual con patrimoni significativi che per loro natura cercano una diversificazione a livello di banche, asset manager e rischi.
Anche perché si tratta di investitori che, spesso, detengono una parte più o meno importante delle loro attività finanziarie all’estero. “Pkb Private Bank, in qualità di banca svizzera e non comunitaria, non può attivamente sollecitare il risparmio o offrire un servizio di consulenza sul territorio italiano, ma Cassa Lombarda può essere collocatrice dei servizi bancari svizzeri e offrire servizi di consulenza e gestione sul patrimonio detenuto presso la banca svizzera, tutto in un’ottica assolutamente tax compliant”, spiega Vistalli.
Vistalli: “I nostri progetti per il 2025”
Questo approccio abilita una diversificazione del modello di servizio per alcune categorie di clienti ma può essere d’interesse anche per i family office. “Magari perché i loro clienti hanno aziende in Italia ma anche controllate in altre nazioni”, racconta il manager. Lanciando infine uno sguardo ai progetti per il 2025. “Dopo aver fatto un assesment interno delle relazioni attualmente in essere con i family office e basate sui singoli banker e successivamente una verifica dei possibili prospect, faremo un altro breve assesment con la nostra capogruppo svizzera per poi sederci al tavolino con i family office e vedere quanto questo nostro framework possa essere di loro interesse”, conclude Vistalli.
(Articolo tratto dal n°2 del magazine Family Office. Abbonati subito qui per leggere ogni sei mesi il tuo magazine in formato cartaceo o digitale)
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