L’intelligenza artificiale è uno dei driver principali del prepotente rally azionario di questo 2023, ma tra i titoli legati all’AI spesso si dimentica di menzionare Tesla. A rinfrescare la memoria agli investitori ci pensa Morgan Stanley che nel report ‘Unlocking Tesla’s AI Mojo… Enter the Dojo’ spiega il potenziale enorme che può derivare dal supercomputer Dojo.
“Gli investitori hanno a lungo discusso se Tesla sia un’azienda automobilistica o tecnologica. Noi crediamo che sia entrambe le cose, ma riteniamo che il maggiore driver di valore sia rappresentato dai ricavi da software e servizi”, argomenta Morgan Stanley che ha aggiornato al rialzo il prezzo obiettivo su Tesla a 400 $ (dai 250$ indicati in precedenza) con raccomandazione salita a overweight e inserendo il titolo tra le sue top pick (al posto del titolo Ferrari).
Il titolo Tesla nel pre-market segna +6,5% a 264,6$. Da inizio anno Tesla ha più che raddoppiato il suo valore (+145% Ytd) anche se rimane ancora molto lontana dai massimi storici toccati a novembre 2021 in area 414 $.
Un tesoro nascosto chiamato Dojo
L’auto a guida autonoma è spesso stata descritta come la madre di tutti i progetti di intelligenza artificiale. Nel suo tentativo di risolvere il problema dell’autonomia, Tesla ha sviluppato un’architettura di supercalcolo avanzata che potrebbe porre Tesla in una posizione di vantaggio asimmetrico in un mercato da 10 trilioni di dollari.
Tesla ha avviato la produzione del supercomputer utilizzato per addestrare modelli di intelligenza artificiale per auto a guida autonoma a luglio e prevede di spendere più di 1 miliardo di dollari su Dojo fino al prossimo anno.
Il supercomputer Dojo a detta di Morgan Stanley potrebbe far aumentare di quasi 600 miliardi di dollari il valore di mercato della casa automobilistica promuovendo l’adozione dei robotaxi e dei relativi servizi software. “Le auto di Tesla sono robot con sensori che prendono decisioni di vita o di morte in ambienti e situazioni di guida altamente imprevedibili. La capacità di Tesla di migliorare l’efficacia del suo sistema di guida autonoma è limitata dalla capacità di raccogliere ed elaborare i dati video del mondo reale dal bordo e di addestrare questi robot dall’esperienza della sua flotta di veicoli in servizio”, si legge nel report di MS.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Dopo il +145% da inizio anno le valutazioni di Tesla sono tornate care?
Quali le possibili strade per investire sul megatrend dell’intelligenza artificiale?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
RICHIEDI LA TUA CONSULENZA GRATUITA
Dojo è quindi a detta di Morgan Stanley il prossimo grande catalyst per Tesla. Lo sforzo di supercomputing personalizzato di Tesla è ormai in cantiere da 5 anni. “La versione 12 del sistema di guida autonoma di Tesla (OTA entro la fine dell’anno) e il prossimo AI Day di Tesla (inizio 2024) sono da tenere d’occhio”, spiega la casa d’affari statunitense che adesso è quella che indica il prezzo obiettivo più alto tra gli analisti di Wall Street. Con una valutazione di 400 $ per azione il produttore di veicoli elettrici balzerebbe a una capitalizzazione di mercato di quasi 1,4 trilioni di dollari.
Vendita di auto passerà in secondo piano
Morgan Stanley ritiene che le stesse forze che hanno spinto AWS a raggiungere il 70% dell’EBIT totale di Amazon possono funzionare per Tesla, aprendo nuovi mercati affrontabili che vanno ben oltre la vendita di veicoli a prezzo fisso. “Se Dojo può aiutare a far sì che le auto ‘vedano’ e ‘reagiscano’, quali altri mercati potrebbero aprirsi? Pensiamo a qualsiasi dispositivo all’avanguardia dotato di una fotocamera che prende decisioni in tempo reale in base al suo campo visivo”.
Morgan Stanley ha aumentato la stima dei ricavi derivanti dal business dei servizi di rete di Tesla a 335 miliardi di dollari nel 2040, dai 157 miliardi di dollari precedenti e l’unità rappresenterà oltre il 60% degli utili principali di Tesla entro il 2040, quasi raddoppiando rispetto al 2030. “Questo aumento è in gran parte determinato dall’opportunità emergente che vediamo nelle licenze per flotte di terze parti”, puntualizzano gli esperti.