Domina l’ottimismo tra i ceo delle aziende finanziarie italiane, secondo lo studio “Financial Services Strategic Outlook 2024” di EY in collaborazione con Swg. Ma la tecnologia è vista come abilitatore di nuovi business dal 50%, seguita dallo sviluppo dei servizi di bancassurance (42%). Soltanto il 27% dei ceo crede che modificare il proprio ruolo in una logica di finance as a service possa costituire elemento rilevante di trasformazione. Ecco come cambieranno i servizi finanziari nel prossimo futuro
Il 65% dei C-suite italiani del settore dei servizi finanziari prevede una sostanziale stabilità per le condizioni macroeconomiche del Paese nonostante resistano i timori per i conflitti geopolitici. Ma l’ottimismo prevale anche riguardo al business: il 57% degli intervistati prevede una crescita pur se moderata.
È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “Financial Services Strategic Outlook 2024”, realizzato da EY in collaborazione con SWG, intervistando il top management delle più importanti banche, assicurazioni e società di wealth & asset management del Paese, sulle loro aspettative per i prossimi 12 mesi, nonché sulle loro strategie per la creazione di valore a lungo termine.
I fattori percepiti come prevalenti sono la disruption legata alla trasformazione digitale e le connesse tematiche di cyber security (84%) e le evoluzioni regolamentari (69%). Ma circa un 1 C-level su 2 (46%) dichiara che nei prossimi 12 mesi adotterà un approccio attendista, e soltanto il 19% degli intervistati dichiara che intraprenderà azioni di derisking o asset disposal per aumentare la liquidità e le riserve di capitale.
Le scelte dei manager del wealth in tema di tecnologia
“In questa fase si evidenzia una forte focalizzazione degli investimenti sulle opportunità di crescita e sviluppo (65%) e sui fattori legati alla sostenibilità (42%) – precisa Stefano Battista, Financial Services Leader di EY in Italia, commenta – Se il 77% degli intervistati dichiara che le iniziative di sostenibilità sono già parte integrante delle priorità di investimento aziendale, il principale ambito di sviluppo è quello legato all’innovazione e alle tecnologie. Particolare attenzione viene posta all’intelligenza artificiale e alle sue applicazioni, considerate dal 73% dei manager una forza positiva e un potenziale punto di svolta nei processi di trasformazione del business e dell’operatività aziendale”.
Non tutti però ritengono che nel 2024 l’adozione dell’AI sarà essenziale per rimanere competitivi (42%), mentre la crescita organica appare la decisione preponderante per conseguire lo sviluppo aziendale (58%) sebbene le opportunità di acquisizioni si rilevino comunque importanti per estendere e/o diversificare il proprio business (42%).
Tra gli ambiti di sviluppo principali si punta a migliorare le capacità tecnologiche (85%) e a rinnovare l’offerta di prodotti e servizi (50%). La costruzione di ecosistemi, alleanze e partnership (39%) e l’integrazione della sostenibilità nei prodotti e servizi (39%) costituiscono elementi importanti per gli sviluppi futuri.
La tecnologia per abilitare nuove fonti di reddito
A fronte di un’ipotesi di scenario di futura riduzione dei tassi, gli intermediari finanziari prevederebbero di puntare sulla ricerca di altre iniziative per incrementare i ricavi (54%) e sulla ridefinizione del mix di prodotti e servizi (50%); non appare invece così rilevante rivedere le strategie di prezzo (27%). Tutto è destinato a cambiare: l’adozione di nuove tecnologie per abilitare nuovi business viene considerata la principale leva di diversificazione delle fonti reddituali (50%) seguita dallo sviluppo dei servizi di bancassurance (42%) che potrebbe rappresentare la tendenza di una maggiore integrazione tra il sistema bancario e assicurativo.
“Il 34% degli intermediari ritiene che mantenere il proprio ruolo di provider tradizionale di servizi finanziari sia la soluzione di business in prospettiva, evolvendo al limite verso servizi diversificati cross-industry (31%) – conclude Andrea Ferretti, Markets & Business Development Leader per i Financial Services di EY in Italia -. Soltanto il 27% crede che modificare il proprio ruolo in una logica di finance as a service possa costituire elemento rilevante di trasformazione. In tale contesto, la trasformazione digitale e l’integrazione con l’ecosistema FinTech, InsurTech e Digital Banking rappresentano non solo sfide, ma anche opportunità significative per rinnovare l’approccio ai servizi finanziari tradizionali”.