La recessione è più lontana. O almeno così la pensano i gestori di fondi, intervistati nella consueta survey condotta mensilmente da Bank of America per sondare il sentiment di mercato. Tuttavia, non si tratta di un vero e proprio ottimismo: l’economia nel 2023 infatti non crescerà. E con essa anche le Borse andranno a rilento.
I timori di recessione si sono dissolti?
Il 24% netto dei partecipanti ritiene che l’economia globale entrerà in recessione nei prossimi dodici mesi, percentuale in calo rispetto al 51% del mese scorso e al picco del 77% di novembre. Il sollievo degli investitori non si traduce in ottimismo per l’Europa o gli Stati Uniti: quasi nessuno si aspetta un miglioramento della crescita in queste regioni. Tuttavia, le speranze della Cina continuano a crescere, con un 78% netto che prevede un rafforzamento dell’economia cinese nei prossimi dodici mesi. Quanto all’inflazione, l’83% degli investitori si aspetta un calo nei prossimi dodici mesi, ancora vicino al record del 90% di dicembre.
Prospettive buone ma non a breve
Quanto alle performance di inizio anno delle Borse, il 63% degli investitori ritiene che l’attenuazione della crisi energetica sia stato il motore principale del rally delle azioni europee, seguito dalla riapertura della Cina, al 16%. Tuttavia, l’outlook per i prossimi mesi non è dei migliori: il 53% vede nuovi ribassi nel breve termine, a causa di un maggiore irrigidimento delle banche centrali in risposta alla ripresa dell’inflazione. Gli intervistati rimangono però ottimisti nel medio termine, con il 55% che vede un rialzo per le azioni europee nei prossimi dodici mesi, anche se in calo rispetto al 70% del mese scorso.
I gestori puntano sulle banche
Il 39% degli investitori prevede un nuovo ribasso dei ciclici rispetto ai difensivi (rispetto al 34% del mese scorso), mentre il 31% ritiene che i ciclici possano salire ulteriormente (rispetto al 27%). La percentuale di chi ritiene che i titoli di alta qualità supereranno quelli di bassa qualità nel prossimo anno è salita dal 59% del mese scorso al 71%, mentre la quota di chi pensa che il valore supererà la crescita è scesa dal 41% all’8%. Tuttavia, le banche, uno dei settori value più importanti, sono diventate il sovrappeso più popolare, superando le assicurazioni, mentre i beni strumentali hanno registrato il maggiore miglioramento nel posizionamento degli investitori nell’ultimo mese, passando da sottopeso a sovrappeso. Il settore minerario, invece, ha subito tagli profondi ed è ora il principale sottopeso di consenso in Europa, seguito dal settore delle costruzioni.