Nell’anno peggiore dell’epoca recente per il private equity globale, anche le controparti private venture capital italiane sono battute in ritirata, sia in termini di risorse raccolte sia come investimenti realizzati. Nel 2023, la raccolta del private equity e venture capital tricolore è stata di 3.772 milioni di euro, di cui 2.502 milioni raccolti sul mercato, con un calo del 36% rispetto al 2022 (-51% per la sola raccolta di mercato).
In parallelo, l’ammontare investito è stato di 8.162 milioni di euro, in calo del 66%, soprattutto per il venir meno di accordi di grandi dimensioni (“mega deal”). Infatti, il numero delle operazioni è sceso in misura assai più moderata (-12%) rispetto al controvalore, con 750 operazioni dal taglio medio nettamente più basso.
Il crollo del 2023 è stato ampiamente anticipato anche dai trend internazionali e non ha colto di sorpresa gli esperti di Aifi, l’associazione italiana del private equity, che ha presentato i risultati dell’ultimo report il 28 marzo.
Il commento
Il livello cui si sono assestati gli investimenti di private e venture in Italia è in forte calo rispetto all’exploit osservato nel 2021, ma per il presidente dell’associazione, Innocenzo Cipolletta, non è detto che non si possa ritornare sui quei livelli quando i tassi d’interesse si assesteranno attorno al 2%. Il rinvio degli investimenti, da parte dei fondi, potrebbe essere motivato proprio dall’aspettativa che la fiammata del costo del denaro sarebbe stata transitoria: una situazione che avrebbe incoraggiato un atteggiamento più attendista da parte dei gestori. Già nel primo trimestre di quest’anno si intravedono segnali di ripresa, ha affermato Aifi, che ha raccolto già gran parte delle informazioni relative alla prima parte del 2024.
“Dopo un biennio eccezionale per ammontare investito, soprattutto con riferimento al comparto
delle infrastrutture, nel 2023 si osserva un calo delle grandi operazioni”, ha affermato Cipolletta, “l’Italia si conferma però attrattiva nel segmento del mid market, composto da imprese eccellenti; è quasi raddoppiato l’expansion, +95%, segno che le aziende possono trovare nel private equity uno strumento valido per crescere e internazionalizzarsi”.
Ammontare (milioni di euro) | 2023 | 2022 | Variazione % |
---|---|---|---|
Raccolta | 3.772 | 5.920 | -36% |
Investimenti | 8.162 | 23.659 | -66% |
Disinvestimenti | 1.730 | 4.398 | -61% |
Nel dettaglio della raccolta, salta all’occhio il disimpegno delle assicurazioni, che hanno rappresentato solo il 3,6% delle risorse indirizzate a fondi di private e venture capital italiano, contro il 13,3% dello scorso anno. I fondi pensione e le casse di previdenza si sono confermati il principale bacino per la raccolta, con 522 milioni di euro, pari al 20,9% del totale. Sale, in rapporto alle altre componenti, anche l’incidenza sulla raccolta degli investitori individuali (7,4%) e dei family office (5,3%).
Ad aver abbattuto l’ammontare investito dai fondi nel 2023 è stata soprattutto la mancanza degli investimenti in infrastrutture (-91%), seguiti dai buyout, il cui controvalore si è dimezzato.
Exit inaridite nel 2023
In linea con quanto osservato a livello internazionale, il 2023 è stato un anno particolarmente avverso per il realizzo degli investimenti in mano ai fondi, che hanno trovato più difficiloltà a vendere con profitto.
L’ammontare disinvestito dal private e venture italiano è sceso del 61% nel 2023 a 1.730 milioni di euro, con 99 exit contro le 117 del 2022 (dato che indica una riduzione del valore medio di ciascuna exit). La vendita ad un altro operatore di private equity è stato il canale di disinvestimento preferito, anche se in proporzione questa modalità di vendita è stata relativamente meno utilizzata rispetto al 2022. Al contrario, la vendita a istituzioni finanziarie, privati individui e family office è l’unico canale che ha visto una crescita (+24%) rispetto all’anno precedente.
Realizzi | 2023 | 2022 | Variazione % |
---|---|---|---|
Trade sale | 432 | 1.235 | -65% |
Vendita a istituzioni finanziarie/individui privati/family office | 234 | 189 | +24% |
Vendita ad un altro operatore di private equity | 776 | 2.651 | -71% |
Altro | 288 | 323 | -11% |
Totale | 1.730 | 4.398 | -61% |
“In linea con il contesto internazionale anche il mercato italiano nel 2023 mostra una contrazione di
tutti i principali indicatori”, ha sottolineato Francesco Giordano, Partner di PwC Italy e Private Equity Leader, “la mancanza di grandi investimenti nelle infrastrutture e la carenza di debito per le grandi operazioni di buyout sono i principali fattori che hanno caratterizzato il mercato 2023. Negli ultimi mesi si nota una inversione di tendenza che fa ben sperare per il 2024. Sempre molto forte l’interesse degli operatori internazionali che continuano ad investire ed avere presenza stabile nel nostro paese con team dedicati”.