Nel caso dello scenario al ribasso, l’economia globale dovrà affrontare sfide più significative nel quarto trimestre, guidate dalla re-introduzione di blocchi e restrizioni sociali
Se invece la pandemia sanitaria passasse ad essere finanziaria, un significativo ampliamento degli spread metterebbe a dura prova alcune società
E dunque cosa aspettarsi? Secondo le prospettive studiate dalla società per quanto riguarda il settore industriale (Iso) il futuro è positivo. “offre un’ottica eccellente sulle attuali dinamiche del settore e sui segmenti che presentano le condizioni di business “più pericolose”. Alla fine di ottobre, una parte significativa delle nostre Iso era tornata stabile da negativa, inclusi alcuni dei settori più colpiti, come il gioco Usa e quello europeo, il commercio al dettaglio statunitense e il commercio al dettaglio europeo e i beni durevoli di consumo statunitensi. Altre prospettive (però) rimangono negative, comprese Global Airlines e Us Lodging and Cruise”, si legge dal report.
2021 positivo o negativo?
Lo scenario di base prevede una crescita continua nel quarto trimestre del 2020, che continua anche nel 2021. C’è però poi un’altra ipotesi più negativa, al ribasso, secondo la quale l’economia globale dovrà affrontare sfide più significative nel quarto trimestre, guidate dalla re-introduzione di blocchi e restrizioni sociali. Una rinascita del virus potrebbe rinnovare le sfide per le aziende e, sebbene lo sviluppo di vaccini e i test siano fattori positivi, lo scenario negativo potrebbe concretizzarsi prima che si verifichino vaccinazioni diffuse nelle economie chiave. La ricostruzione dei bilanci societari, dopo un secondo colpo, anche se si verificherà una forte ripresa, potrebbe richiedere più tempo e l’impatto potrebbe essere avvertito per anni.
La differenziazione regionale è significativa.
A novembre 2020, i livelli di infezione erano ancora in aumento in alcune parti dell’Europa e del Nord America. Proprio per questo alcuni paesi europei hanno implementato le restrizioni, limitando le interruzioni legate al lavoro (mantenendo aperte fabbriche e scuole), ma chiudendo bar, palestre, ristoranti e teatri. Un approccio simile da parte dei governi degli Stati Uniti sta iniziando a manifestarsi con alcune differenze, inclusa la recente chiusura del più grande sistema scolastico della nazione a New York City. In confronto, la Cina e i paesi asiatici hanno segnalato infezioni relativamente basse che aiuterà a evitare interruzioni dell’offerta avvenute nella prima metà del 2020, il che sosterrà la domanda di esportatori e società multinazionali. I recenti aumenti dei tassi di infezione hanno portato a misure di quarantena in alcuni paesi, una prova di come la situazione possa cambiare rapidamente. “Presumiamo che i governi delle economie avanzate continueranno a fornire sostegno fiscale nel breve termine, sostenuto dai bassi costi di finanziamento nelle nostre previsioni di base. Nel nostro lato negativo, ipotizziamo una riduzione degli aiuti fiscali ai consumatori e alle imprese rispetto al livello di supporto della prima ondata”, si legge dal report.
Un’altra possibilità infine è la diffusione del contagio economico sui mercati finanziari. Un significativo ampliamento degli spread metterebbe a dura prova alcune società di grado speculativo, in particolare quelle della categoria B singola che è aumentata in modo sostanziale dalla crisi finanziaria globale.