L’outlook macroeconomico di breve termine sull’Italia “rimane particolarmente incerto”. Elezioni anticipate tra fine ottobre e inizio novembre sono lo scenario piú probabile
Mentre molti paesi hanno assistito a un rallentamento economico da metá 2018 in poi, quello italiano è stato il piú pronunciato
Moody’s si aspetta che la crescita si attesti allo 0,2% a/a nel 2019 e allo 0,5% a/a nel 2020
La Lega Nord, il soggetto piú probabile vincitore del voto, “ha proposto un sostenziale taglio delle tasse, che metterebbe a dura prova i parametri di bilancio e di debito e probabilmente riaccenderebbe il confronto con la Commissione Europea”
L’economia continua ad annaspare. Mentre molti paesi hanno assistito a un rallentamento economico da metá 2018 in poi, quello italiano è stato il piú pronunciato. Moody’s si aspetta che la crescita si attesti allo 0,2% a/a nel 2019 e allo 0,5% a/a nel 2020. Dato quest’ultimo rivisto al ribasso rispetto alle stime precedenti.
In particolare, gli analisti di Moody’s nel disegnare l’outlook per l’Italia dicono che “i dati del secondo trimestre confermano che l’economia è stagnante e gli investimenti fermi”. Sottolineando poi come “la continua incertezza politica e i contrasti con l’Ue hanno portato condizioni finanziarie piú restrittive”.
L’incertezza politica in Italia porta un uguale grado di incertezza sulla politica di bilancio per il 2020, aggiungono da Moody’s, sottolineando “il poco tempo disponibile se verranno indette elezioni anticipate nelle prossime settimane”.
L’outlook di Moody’s per l’Italia guarda alla politica
La Lega Nord è il piú probabile vincitore del voto. Essa però “ha proposto un sostenziale taglio delle tasse, che metterebbe a dura prova i parametri di bilancio e di debito e probabilmente riaccenderebbe il confronto con la Commissione Europea”, proseguono gli analisti.
“Finchè la situazione politica non si sará chiarita, i mercati obbligazionari italiani rimarranno volatili e lo spread elevato. Condizioni finanziarie piú restrittive e l’incertezza sul bilancio continueranno a pesare sulle prospettive degli investimenti, nonostante gli stimoli della Bce. Per questo, sebbene manteniamo le stime di crescita in linea con il consenso, i rischi al ribasso rimangono estremamente elevati.