Dal paradiso all’inferno. Le azioni statunitensi dopo un anno e mezzo di corsa al rialzo – innanzi al muro eretto dal rialzo dei tassi, da un contesto geopolitico altamente incerto e dall’inflazione che continua a crescere – hanno dovuto interrompere la loro marcia. Tant’è che nel giro di pochi mesi l’equity a stelle e strisce è capitolato verso valutazioni viste l’ultima volta con lo scoppio della pandemia. Il bicchiere mezzo pieno è che a questi prezzi diversi settori rappresentano un’occasione da acquisto. Quali sono i comparti più a sconto?
Eccesso di pessimismo
Secondo una recente analisi di Morningstar attualmente le azioni americane vengono scambiate ad un tasso di sconto pari al 17%, il più alto da marzo 2020. Andando ancora indietro nel tempo, un livello simile l’ultima volta si è registrato nel 2011, in piena crisi dei debiti sovrani. Secondo gli analisti di Morningstar le attuali valutazioni di mercato riflettono un eccessivo pessimismo degli investitori sulle prospettive economiche future del paese. Gli ultimi dati del mercato del lavoro usa infatti indicano un quadro non così allarmante. A giugno gli occupati sono aumentati di 372 mila unità, la crescita dei salari si è arrestata e il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,6%, in linea con i livelli pre-pandemia.
Settori e stili a sconto
Per quanto riguarda i settori più a sconto, dall’analisi Morningstar è emerso come le migliori opportunità d’investimento risiedano nei comparti ciclici, mentre quelli difensivi continuano ad essere prezzati in linea con il loro fair value. In termini di rapporto prezzo/fair value il settore più a sconto è il comparto telecom (0,63), seguito da quello consumer cyclical (0,75) e Finanza (0,81). I tecnologici, che pesano per un quarto della capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar US Market e che nel primo semestre hanno perso oltre il 23% (in euro), sono scontati mediamente del 17%. Tra i settori sensibili, gli energetici sono scesi del 6,8% a giugno, in scia alla discesa del prezzo del petrolio, e ora sono valutati con un rapporto Prezzo/Fair value di 0,99.
“La valutazione del settore telecom è sicuramente distorta dal peso di titoli come Alphabet e Meta Platforms, ma anche al netto di questi due titoli resta il comparto più sottovalutato, sia che si consideri il numero di titoli con rating Morningstar pari a 4 e 5 stelle, sia che si guardi il tasso medio di sconto rispetto al fair value. Vediamo un numero elevato di opportunità di investimento non solo tra i media tradizionali, ma anche tra quelli non tradizionali” ha affermato Dave Sekera chief US market strategist.
Infine per quanto riguarda gli stili d’investimento, i numeri del Barometro del mercato americano hanno evidenziato come il segmento scambiato ai prezzi più convenienti sia quello small cap, che al momento presenta un rapporto Prezzo/Fair value di 0,68, e in particolare quello small value (0,60), mentre quelli large e blend sono in linea con la media del mercato Usa (0,83).