Nel 2023 gruppo Sella ha ulteriormente consolidato la sua posizione nel comparto dell’asset e wealth management. La raccolta complessiva è stata di 56,5 miliardi (+16,1%) e netta di 5,3 miliardi di euro. Il risparmio gestito in particolare ha raggiunto un valore di 23,6 miliardi di euro, con un’incidenza sul totale della raccolta pari al 41,8%. Banca Patrimoni Sella & C., la banca del gruppo specializzata nella gestione ed amministrazione dei patrimoni della clientela privata e istituzionale, ha chiuso il 2023 con masse in gestione pari a 22,2 miliardi di euro (+21,7%). La raccolta netta annua globale in questo caso è stata di 2,7 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi di euro relativi alla componente in risparmio gestito. Positivi anche i risultati di Banca Sella, che nel 2023 ha registrato una raccolta globale di 35,4 miliardi di euro (+12,2%), mentre la raccolta netta globale è stata di 2,6 miliardi di euro. We Wealth ha raggiunto Alessandro Marchesin, capo del wealth e dell’asset management di Sella, per andare dietro ai numeri.
È di pochi giorni fa la notizia che il patrimonio degli italiani è calato del 7,7% dal 2011 (dati Il Sole24Ore) contrariamente a quello dei francesi, tedeschi. Un’erosione determinata dal combinato letale di inflazione e mancanza di risparmio (gestito). Guardando ai risultati, non è certo il caso di Sella. Ma la domanda sorge spontanea: quanto dei numeri relativi alle masse del gruppo è dovuto all’effetto mercato, quanto alla maggior consapevolezza del risparmiatore?
«È stato un buon anno per noi, a prescindere dai tassi di interesse, che, elevati a livello sistemico fin dal 2022, sono ora in prospettiva di riduzione nei prossimi anni. Alla luce di questa dinamica, il consolidamento del settore del risparmio gestito avrà uno sbocco interessante nei prossimi anni. La nostra componente gestita della raccolta è stata di un miliardo e 200 milioni (+6,3% quota di mercato, ndr). Posso dire che dal punto di vista dell’industria è bene, in questo contesto, avere modelli di business diversificati che non temano troppo una discesa dei tassi. Banca Patrimoni Sella & C., la banca del gruppo specializzata nella gestione e nell’amministrazione dei patrimoni, ha un posizionamento differente da Banca Sella che è la banca commerciale: rispetto a quest’ultima utilizza il credito in maniera accessoria, proponendo ai clienti soprattutto servizi di consulenza e prodotti di risparmio. Il tema è centrale. Nei prossimi anni sarà ancora più importante seguire i risparmi dei nostri clienti: dare maggior valore al risparmio vuol dire anche dare maggiore opportunità di crescita e un impulso ai consumi nei territori in cui siamo presenti e un contributo positivo al Pil nel corso del tempo. I due ingredienti che offriamo ai nostri clienti sono una rete formata da professionisti esperti e preparati, e la qualità della nostra consulenza. L’analisi dello scenario di mercato ci ha mostrato quanto i tassi alti siano nemici del risparmio gestito emettano di più alla prova la gestione attiva. Nel momento in cui i Btp offrono rendimenti come quelli attuali è più complesso dare ai clienti un maggiore valore aggiunto. Man mano invece che i tassi scenderanno, saper gestire il risparmio tornerà ad essere fondamentale, in un’alternanza ciclica».
Avete ravvisato una qualche preferenza per determinate classi di attivi?
«Non nello specifico. Ciò che è stato apprezzato nel momento della volatilità, quando i mercati non prendevano una direzione chiara, è stato proprio il servizio di gestione patrimoniale, particolarmente gradito dalla nostra clientela. Sicuramente c’è stata una certa predilezione per il comparto obbligazionario nell’aggregato, sia sulla parte governativa che corporate. Rispetto all’attività di acquisto Btp da svolgere per conto proprio, sono stati privilegiati strumenti di risparmio gestito proprio per diversificare il rischio. In definitiva, mi sento di dire che la predilezione è andata al servizio, più che alla singola asset class».
C’è stato un po’ l’effetto “sbrighiamoci se no i tassi scendono”?
«Diciamo che l’interesse per i bond si era risvegliato già nel 2022. Ma man mano che passa il tempo, i clienti rispondono in maniera sempre più razionale alle sollecitazioni del mercato. I mercati possono essere nervosi, ma il rapporto fra private banker e cliente è ormai consolidato. Questa “coppia affiatata” ne ha vissute ormai diverse. E oggi di sicuro c’è una tendenza ad ascoltare ancora più che in passato (nel caso di Sella, 725 professionisti presenti su tutto il territorio nazionale attraverso 80 succursali e uffici di private banking dedicati, con un portafoglio medio di 45,6 milioni di euro, ndr)».
L’outlook di Sella per i prossimi trimestri del wealth management e del risparmio gestito.
«L’evoluzione del quadro geopolitico e l’esito degli importanti appuntamenti elettorali, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, potrebbero determinare ancora fasi di volatilità sui mercati. Fondamentale sarà anche il comportamento delle Banche Centrali rispetto alle tempistiche di taglio dei tassi: tali decisioni, infatti, potranno influenzare positivamente sia i mercati azionari, soprattutto nella seconda parte dell’anno, sia il comparto obbligazionario, che offre rendimenti interessanti e possibilità di ulteriori apprezzamenti.
In questo contesto, ci potrebbe essere anche un ritorno di interesse dei paesi emergenti, penalizzati dalla fase di rialzo tassi e in grado di recuperare crescita economica e recupero dei mercati finanziari. La Cina continua ad attraversare un periodo di incertezze con bassi consumi, crisi immobiliare e scarsa visibilità
».