Changpeng Zhao, il leggendario CZ nella comunità delle criptovalute, si è dimesso dalla sua posizione di ceo di Binance. Ciò che è accaduto alla più famosa piattaforma di scambio di cripto, dopo lo scandalo Ftx, segnerà sicuramente una rivoluzione copernicana. Che si risolverà ponendo fine alle azioni illegali dei gestori degli exchange, con un impianto normativo finalmente adeguato a combattere le frodi e le cattive pratiche di cui l’ecosistema è oggi colmo. Il leader di Binance sta patteggiando 18 mesi di carcere per gravi irregolarità, fra cui alcune che hanno addirittura favorito a mezzo del riciclaggio financo Hamas. Una tragedia? Riteniamo di no, anzi: i 4 miliardi di dollari di multe che pagherà questa importante Cex rappresenteranno una positiva cartina di tornasole di “selettività” sulla sol vibilità di una selezione di operatori primari come Binance che, pur essendosi in certa misura macchiati di mala gestio, riusciranno comunque a rimanere “in bonis”.
Le differenze con Ftx
A differenza di Dex come la fallita Ftx il cui ceo e fondatore Sam Bankman-Fried, dichiarato colpevole di frode, cospirazione e riciclaggio di denaro, dovrà scontare fino a 110 anni di galera. Ulteriore conferma della “non negatività” dell’accaduto la troviamo nell’analizzare la capitalizzazione di Bitcoin, che è aumentata del 7% nell’ultimo mese, quando Ethereum ha addirittura fatto meglio del doppio e lo stesso Binance Coin, investito in pieno dallo scandalo, ha perso, qualcosa, ma in percentuali single digit. Il prezzo di Bitcoin, inoltre è raddoppiato negli ultimi 12 mesi. Invero il sentiment per il settore è tornato positivo dopo un lungo inverno in cui la quasi totalità degli Nft hanno perso oltre il 95% sia in valore che in volume. Grazie anche alla prova di forza dimostrata da Tether, la stablecoin più capitalizzata al mondo (oltre 70 miliardi, pare, in gran parte collateralizzati da assets finanziari tradizionali) che ha saputo assorbire riscatti per decine di miliardi di dollari mantenendosi quasi sempre alla pari nel cambio col biglietto verde e all’imminente approvazione da parte del Regolatore americano all’ammissione alla quotazione ufficiale di vari Etf con sottostante il prezzo spot di Bitcoin (emessi da soggetti primari come BlackRock, Ark e Fidelity), la “luce in fondo al tunnel” si sta facendo sempre più chiara. La stessa situazione del mercato dei token non fungibili pare in grado di normalizzarsi e, nel medio periodo, addirittura di recuperare livelli molto significativi se è vero che nei prossi mi anni il volume del mercato degli Nft (non solo quelli artistici, che, sulla base di quanto osservato da Clare Mc Andrew di Art Economics nel suo Report annuale per Ubs-ArtBasel, ne rappresentano circa un quinto) raggiungerà i 400 miliardi annui.
Il futuro di criptovalute, metaversi e Nft
Anche i Metaversi potrebbero presto ritrovare smalto, dopo essere recentemente stati soppiantati nell’interesse dei venture capitalist dalle Intelligenze artificiali (sinora 2,3 miliardi di dollari ivi investiti contro 2,1 miliardi investiti nei metaversi). Ulteriore elemento soggettivo di ottimismo lo si può riscontrare nell’andamento aziendale del principale concorrente di Binance, cioè Coinbase, quotato sul Nasdaq: l’impresa guidata da Brian Armstrong sta registrando di trimestre in trimestre netti miglioramenti (probabilmente anche grazie alla debolezza di Binance) e la sua quotazione in Borsa è più che quadruplicata, dopo aver perso il 90% dai massimi del suo collocamento, anche a dimostrazione che saranno con ogni probabilità solo le exchange platform più regolamentate quelle a cui, ragionevolmente, la clientela anche istituzionale affiderà le operazioni di compravendita e di arbitraggio, ma anche non raramente la custodia del propri wallet.