Nel primo semestre dell’anno si contano 537 operazioni di fusione e acquisizione, in calo del -13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
Guardando al settore finanziario, si segnala l’operazione di riorganizzazione tra Cdp e Mef per le partecipazioni in Sace e Simest dal controvalore di circa 4,5 miliardi
La guerra russo-ucraina, i rincari energetici e delle materie prime e le strozzature delle catene internazionali di approvvigionamento invitano gli investitori alla prudenza. Gelando le operazioni di fusione e acquisizioni in Italia. Nel primo semestre dell’anno, secondo l’ultima analisi di Kpmg, se ne contano 537 in calo del -13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per un controvalore di circa 30 miliardi di euro (contro i 52 miliardi del primo semestre 2021, trainato dall’operazione Stellantis da 19,8 miliardi).
“I dati registrati nel secondo trimestre confermano i trend osservati nei primi mesi dell’anno”, osserva Max Fiani, partner di Kpmg e curatore del rapporto. “I controvalori subiscono un forte rallentamento, mentre risulta meno definito il calo dei volumi grazie alla tenuta del mid-market”. In questo contesto i private equity si confermano protagonisti del mercato, avendo “continuato a investire capitale nelle aziende italiane” e “affiancato le società presenti nei loro portafogli nel percorso di crescita per linee esterne attraverso operazioni di add-on”.
9 Ipo nel semestre per 900 milioni
Quanto agli investitori esteri che guardano all’Italia si parla di 191 operazioni nel semestre per un controvalore di 10,4 miliardi di euro (in crescita rispettivamente del +10,5% e del +25,2% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno). Anche in questo caso dominano i fondi di private equity con 42 deal per 6,1 miliardi di euro. Incertezza e volatilità pesano poi sulle operazioni di quotazione sul mercato borsistico tricolore: da gennaio si contano 9 Ipo per un controvalore complessivo di quasi 900 milioni esclusa l’Ipo di Industrie De Nora (multinazionale italiana specializzata nell’elettrochimica e attiva nella filiera della produzione industriale dell’idrogeno verde).
Le principali operazioni in finanza
Tornando al mercato M&A, in termini di settori dominano quelli del support services and infrastructure, dei financial services e dell’energy and utilities, che rappresentano rispettivamente il 31%, 24% e 23% del controvalore complessivo registrato nel semestre. Guardando al settore finanziario, si segnala l’operazione di riorganizzazione tra Cdp e Mef per le partecipazioni in Sace e Simest dal controvalore di circa 4,5 miliardi di euro. Nel settore assicurativo, in particolare, si ricorda l’acquisto del 6,834% del capitale sociale di Società Cattolica di Assicurazione da parte del Gruppo Generali per più di 105 milioni di euro.
Tra le banche emerge la cessione da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi e di Schema volontario di intervento della partecipazione di controllo nel capitale di Banca Carige a favore di Bper Banca per la cifra simbolica di un euro, cui ha fatto seguito l’Opa lanciata da Bper sul 20,582% del capitale sociale di Banca Carige. Nei primi sei mesi dell’anno è stata conclusa anche la cessione da parte del Gruppo Unicredit del 18% del capitale di Yapi Ve Kredi Bankasi A.S a Koç Holdin, l’acquisizione da parte di Sparkasse del 58,5496% nel capitale di CiviBank e infine l’acquisto da parte di Crédit Agricole di una partecipazione del 9,18% nel capitale di Banco Bpm.