Le probabilità di una vittoria elettorale di Joe Biden sono crollate dopo il primo confronto televisivo con Donald Trump. Una voce rauca e debole, con poco mordente e perdita di focus durante le risposte, sono stati fatali a Biden nell’esito dello scontro, che per molti commentatori ha confermato il sospetto di un declino fisico e cognitivo per l’81enne presidente americano. Nei sondaggi, questo fattore sembra avere un peso nettamente superiore rispetto alla condanna in primo grado subita da Trump sul caso Stormy Daniels e agli altri processi in corso, compreso quello che vede indagato l’ex presidente per il ruolo svolto nell’assalto a Capitol Hill, nel gennaio 2021.
I dati della piattaforma PredictIt, all’indomani del dibattito del 27 giugno, mostrano che le chance di Biden implicite nelle scommesse degli utenti sono passate dal 45 al 39%, mentre quelle di Trump sono cresciute dal 55 al 61%. Nel frattempo sono cresciute le quotazioni di Gavin Newsom, il governatore della California, che attualmente appare come la principale alternativa a Biden per il partito democratico. Per il momento, però, nessuna candidatura ufficiale: “Dobbiamo sostenere questo presidente. Non si volta le spalle per una sola performance”, ha detto lo stesso Newsom in un’intervista a MSNBC, “che tipo di partito farebbe una cosa del genere?”.
Effetto-Trump sui mercati
Mentre alcune parti del Partito Democratico stanno riconsiderando la possibilità di presentare un nuovo candidato per la corsa presidenziale, il mercato ha immediatamente reagito nella direzione più compatibile con la vittoria finale di Trump. Wall Street, preceduta da un dato in linea con le attese per l’indice dei prezzi PCE di maggio, ha aperto in rialzo, mentre l’euro sul dollaro ha perso fino a un minimo di 1,0725 per poi recuperare nelle ore successive.
L’ipotesi di fondo è che, per le grandi imprese di Wall Street, la vittoria di Trump possa nuovamente abbassare l’imposta sui redditi delle società, riportata dal 15% al 21% dall’amministrazione Biden. L’orientamento più protezionista del candidato repubblicano, inoltre, dovrebbe essere favorevole a un rafforzamento del dollaro. Le ore successive al dibattito televisivo sono state allo stesso tempo negative per il prezzo dei Buoni del Tesoro USA, che risentono della gestione meno accorta delle finanze pubbliche che potrebbe accompagnarsi alla vittoria di Trump (il rendimento dei titoli decennali ha avuto un picco di giornata al 4,347%). “La prospettiva di un allentamento fiscale potrebbe spingere i rendimenti più alti nella parte finale della curva”, ha dichiarato Mark Haefele, Chief Investment Officer, UBS Global Wealth Management.
L’esito del confronto TV ha sicuramente favorito Trump su Biden nella corsa, ha concordato Haefele in una nota. Tuttavia, “modificare improvvisamente il proprio piano finanziario a lungo termine sulla scia di un singolo dibattito, a più di quattro mesi dalle elezioni, comporta rischi e potrebbe finire per essere controproducente”, si legge. “Tuttavia, per quegli investitori che intendono apportare alcune modifiche tattiche, gestire la propria esposizione ai settori sensibili è un buon punto di partenza. I settori dei beni di consumo discrezionali e delle energie rinnovabili potrebbero avere performance inferiori in uno scenario di ‘vittoria rossa’”, in cui i repubblicani conquistano Casa Bianca e Congresso. “D’altra parte, il settore finanziario ha maggiori potenzialità di crescita in quello scenario”.
Il rafforzamento del dollaro dovuto alla vittoria televisiva di Trump, ha aggiunto, si spiega con la prospettiva di “una politica fiscale più flessibile se il Partito Repubblicano vincesse sia la Casa Bianca che il controllo del Congresso”. A questa prospettiva rialzista per il dollaro a breve termine potrebbe contribuire “l’esito delle elezioni francesi di domenica, che potrebbe indebolire l’euro in caso di un risultato forte per i partiti di destra o di sinistra”. UBS WM, tuttavia, “ritiene che la recente forza del dollaro USA dovrebbe svanire nei prossimi mesi, poiché un rallentamento della crescita negli Stati Uniti permetterà alla Fed di iniziare a tagliare i tassi a settembre, che è il nostro scenario di base”.