L’attesa è stata confezionata con tempismo impeccabile: prima il personal trainer durante le pause del Festival di Sanremo, ora l’annuncio delle cedole in perfetta coincidenza con i dolci regali di San Valentino. Ma ora è il tempo dei numeri.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha reso noto che il Btp Più offrirà un rendimento del 2,8% nei primi quattro anni e del 3,6% nel secondo quadriennio.
Questa combinazione porta il rendimento medio annuo al 3,2%, se il titolo viene acquistato in emissione e mantenuto fino alla scadenza. Questo si traduce in un rendimento netto del 2,8%, a seguito del prelievo fiscale agevolato del 12,5%. Per chi decisesse di riscattare il Btp dopo il primi quadriennio il rendimento netto sarebbe del 2,45%.
È un tasso competitivo?
Confronto con il mercato
I riferimenti per valutare la convenienza sono i seguenti:
- Un Btp con scadenza a otto anni, al 14 febbraio, offre un rendimento di mercato del 3,27% lordo, quindi leggermente più alto del 3,2% medio del Btp Più.
- Un titolo con scadenza a quattro anni rende invece il 2,64%, quindi nel primo quadriennio il Btp Più offre un rendimento superiore a quello di un normale titolo a 4 anni.
A questo si aggiunge un vantaggio non trascurabile: la possibilità di riscattare il capitale alla pari dopo quattro anni, senza il rischio di perdite.
Per chi è adatto il Btp Più?
Chi ha un orizzonte temporale certo di quattro anni può acquistarlo serenamente, sapendo di “vincere” in ogni caso:
- Se esce dopo quattro anni, avrà ottenuto un rendimento più alto rispetto a un normale Btp a 4 anni.
- Se resta fino alla scadenza, otterrà un rendimento in linea con un Btp a otto anni.
Questa struttura lo rende un’eccezione tra i titoli a lunga scadenza, che solitamente non garantiscono la possibilità di recuperare il capitale iniziale senza perdite in caso di rialzo dei tassi.
Il Btp Più, in emissione dal 17 al 21 febbraio (salvo chiusura anticipata), introduce un meccanismo di copertura dal rischio di tassi più alti fra quattro anni – anche se, a oggi, i tassi sono in discesa.
Il codice ISIN del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005634792. La possibilità di riscatto anticipato dopo quattro anni dovrà essere richiesta fra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029, ma tale facoltà sarà riservata solo per coloro che acquisteranno il titolo durante i giorni di collocamento.
Perché il Tesoro ha lanciato questa formula?
Vendere un Btp prima della scadenza espone al rischio di ottenere un prezzo inferiore alla pari:
- Se i tassi scendono, il titolo può essere rivenduto con un profitto.
- Se i tassi salgono, invece, si rischia una perdita in conto capitale.
La scommessa implicita è che i tassi continueranno a scendere, rendendo poco probabile l’esercizio della clausola di uscita dopo quattro anni. Se così fosse, il Tesoro avrebbe garantito un incentivo psicologico senza subire effettivamente un costo.
Infatti, se i tassi scenderanno, il Btp Più potrà essere liquidato direttamente sul mercato con un guadagno, senza bisogno di ricorrere alla garanzia.
Meglio un Btp normale o il Btp Più?
La scelta dipende tutto dall’orizzonte temporale dell’investitore:
- Chi sa con certezza di investire per otto anni, non ottiene un beneficio rilevante rispetto a un Btp tradizionale con la stessa durata.
- Per chi invece ha incertezza sull’orizzonte temporale, il Btp Più offre una garanzia di uscita senza perdite dopo quattro anni, rendendolo più flessibile.
In definitiva, il Btp Più è una soluzione adatta per chi vuole rendimenti competitivi senza vincolarsi rigidamente a otto anni, con la possibilità di rivedere la propria strategia a metà del percorso