Banca cooperativa del territorio, in uno dei centri cruciali della piccola impresa italiana, Banca Valsabbina conta 71 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia. In quest’area strategica, la banca non poteva che proporsi come il private banking che la comunità locale e imprenditoriale può trovare sotto casa. Negli ultimi anni, gli investimenti per aumentare i servizi finanziari slegati dal credito classico si riassumono in due numeri: dal 2016 ad oggi i private banker di Valsabbina sono passati dalle 30 unità originarie a oltre 100. La clientela può accedere alle nuove gestioni patrimoniali multilinea, anche se la soglia di ingresso è decisamente “pop” nel campo del private banking: 20mila euro, che sbloccano, fra le altre cose, anche l’accesso ad alcune asset class alternative. Hermes Bianchetti, vicedirettore generale di Banca Valsabbina, racconta a We Wealth la vita di una banca del territorio che, anche per promuovere la sua consulenza finanziaria, si ostina ad aumentare gli sportelli.
La crescita della vostra squadra di private banker indica un impegno particolare sulla proposta di nuovi servizi…
Questa crescita è stata possibile grazie alle opportunità create dalle fusioni nel settore bancario, che ci hanno permesso di attrarre professionisti esperti in cerca di nuove sfide. In quell’ottica, abbiamo intensificato l’attività di reclutamento e intercettato una serie di profili, che abbiamo inserito nelle nostre filiali presenti sul territorio. La gestione del risparmio è sicuramente fidelizzante per la clientela, è un asset per la banca che possiamo valorizzare per offrire un servizio sempre più sofisticato. È chiaro che per farlo servono masse. Un modo per raggiungerle è stato il reclutamento, che ci ha portato anche una serie di nuovi contatti, permettendoci di accrescere le masse intermediate.
Potenziare la raccolta indiretta, tramite risparmi gestiti e amministrati, è una chiave strategica che guida il potenziamento del private banking?
Il potenziamento della raccolta indiretta, tramite risparmi gestiti e amministrati, è effettivamente una strategia chiave per il rafforzamento del private banking. Tuttavia, abbiamo sempre cercato di bilanciare gli eventuali incrementi dei tassi di riferimento con un aumento della remunerazione della raccolta dei nostri risparmiatori. Ora che si inizia a intravedere una fase di decrescita dei tassi, stiamo adeguando il costo della raccolta in relazione al rendimento degli impieghi. Continuiamo però a remunerare adeguatamente questa forma di raccolta, sia attraverso il nostro conto online che tramite la rete distributiva tradizionale. Abbiamo una base sociale molto ampia, con oltre 40.000 soci, e ci impegniamo a trasferire benefici quando le condizioni di mercato lo permettono.
Ora che i tassi scendono, molte banche si sono preparate potenziando le entrate che derivano da servizi di consulenza…
Il trend di mercato è questo. In questa direzione, abbiamo già intrapreso diverse iniziative. Abbiamo acquisito una partecipazione in Integrae, per offrire servizi specializzati alle PMI in ambito di quotazione in borsa e operazioni di finanza straordinaria. Stiamo sviluppando un servizio di analisi ESG per la nostra clientela, che fornirà valutazioni attuali e prospettiche, accompagnate da proposte concrete per migliorare il posizionamento delle aziende in questo ambito. A breve partiremo con il factoring gestito direttamente da Banca Valsabbina, senza intermediari, per fornire nuove possibilità di credito per le PMI.
Tutto questo aiuterà a sostenere i profitti anche con tassi più bassi?
L’obiettivo di queste iniziative è duplice. Da un lato, contribuire positivamente al conto economico della banca. Dall’altro, offrire servizi diretti in ambiti dove prima eravamo intermediati o addirittura assenti. Ampliando la nostra offerta di servizi specializzati, rispondiamo in modo più completo e sofisticato alle esigenze finanziarie della nostra comunità locale, rafforzando il nostro ruolo di banca del territorio attenta alle esigenze della comunità.
Avete presentato di recente le vostre nuove gestioni patrimoniali multilinea, le soglie per accedere al servizio sembrano decisamente democratiche. In sintesi, in cosa consistono?
Le gestioni patrimoniali multilinea riflettono il nostro impegno nel fornire servizi finanziari avanzati e accessibili a un pubblico più ampio, dal momento che abbiamo fissato la soglia minima di investimento a 20.000 euro. La gestione patrimoniale è basata su tre macro categorie di investimento: azionario, obbligazionario e alternativo. Il portafoglio viene strutturato in base all’indicazione del cliente e all’evoluzione del mercato. Per la gestione di questo servizio, collaboriamo con Antilia SGR, che funge da advisor; i fondi di Antilia saranno i principali elementi costitutivi delle gestioni, insieme agli ETF. La nostra gestione patrimoniale multilinea offre un’ottimizzazione del portafoglio del cliente, anche considerando eventuali opportunità di conferimento di portafogli già esistenti, sia presso Banca Valsabbina sia presso altri istituti. Questo approccio ci permette di ottimizzare anche la fiscalità sottostante, rendendo la gestione patrimoniale un vero e proprio “involucro” per ottimizzare gli investimenti del cliente.
Come banca del territorio con una forte presenza fisica, specie in provincia di Brescia, quale valore aggiunto pensate che questo possa portare anche alle attività di private banking?
In un momento in cui molte banche stanno riducendo la loro presenza fisica sul territorio, noi abbiamo continuato ad aprire nuovi sportelli bancari, una decisione che inizialmente ha suscitato perplessità nel mercato. Tuttavia, la nostra rete distributiva territoriale fisica si è dimostrata uno strumento fondamentale di fidelizzazione e un modello di business che genera ritorni interessanti. Stiamo proseguendo questa politica di espansione e raggiungeremo i 75 sportelli entro la fine del prossimo anno. Gli strumenti digitali sono ottimali per le operazioni di base, ma per esigenze più complesse, come i mutui o la gestione del portafoglio di investimenti, il contatto diretto con un consulente rimane fondamentale. La nostra rete di filiali offre ai clienti la possibilità di avere un confronto diretto quando necessario, anche per esigenze improvvise. I nostri clienti possono presentarsi in filiale quando lo desiderano e richiedere una consulenza immediata.
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