Accelera la crescita delle masse gestite dal private banking italiano: nel primo trimestre del 2024 gli asset rientranti nel perimetro della consulenza di alto profilo sono aumentati del 6,3% rispetto a fine anno, raggiungendo 1.171 miliardi di euro. Ciò rappresenta un incremento rispetto al tasso di crescita trimestrale del 4,7% osservato a fine dicembre. Sveltisce il passo anche la componente di crescita riconducibile alla raccolta netta, passata dal +0,8% al +1,1% nel primo trimestre del 2024 (corrispondenti rispettivamente a 9 e 12 miliardi di euro).
L’effetto mercato, tuttavia, rimane il motore principale della crescita del portafoglio amministrato e gestito dalle associate di Aipb, con un impatto pari al 3% nella prima parte dell’anno, corrispondente a 33 miliardi di euro – un dato che sale a 73 miliardi se si considerano gli ultimi 12 mesi. Lo rivelano i dati consuntivi presentati mercoledì dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Private Banking.
Portafogli private ancora in crescita
“Il private banking si conferma un settore in crescita in Italia, e lo fa registrando variazioni positive in tutti i comparti”, ha commentato Andrea Ragaini, presidente Aipb, “oltre 100 miliardi di euro di masse gestite in più negli ultimi due trimestri raccontano, più di altri dati, l’apprezzamento della clientela verso un modello di servizio in grado di accompagnare gli investitori in un contesto di mercato in continuo e rapido cambiamento”.
Risparmio amministrato, ancora protagonista
Come nel trimestre precedente, la raccolta di risparmio amministrato ha continuato a dominare le preferenze dei clienti del private banking italiano, con un incremento del 4,1% nella raccolta netta rispetto al trimestre precedente, mentre la crescita dei prodotti di risparmio gestito è stata dello 0,5%. I titoli di Stato sono stati ancora protagonisti della raccolta amministrata, con un aumento dal 10% all’11% nella quota complessiva del portafoglio della clientela private, raggiungendo così la stessa allocazione delle azioni.
“Tutti i prodotti del private banking hanno registrato una variazione positiva nei primi tre mesi dell’anno”, ha affermato l’associazione, “i fondi comuni di investimento sono, per la prima volta da dicembre 2022, in testa alla classifica, registrando una crescita di 19,4 miliardi di euro. Al secondo posto i prodotti obbligazionari (+16 miliardi), seguiti da azioni (+12 miliardi), assicurativi (+10 miliardi) e gestioni patrimoniali (+6 miliardi). La liquidità (+3,6 miliardi) è cresciuta maggiormente rispetto ai trimestri precedenti. Chiudono infine ETF/ETN/ETC (+1,6 miliardi)”.
Considerando la crescita delle varie componenti in relazione al proprio peso nel portafoglio, “la raccolta amministrata ha visto una crescita positiva e rilevante (+8,2%), guidata dai Titoli di Stato (+11,7%)”, ha affermato Aipb. “Molto positivo anche il dato relativo alle azioni (+9,7%). Dopo un anno difficile, la raccolta gestita vede un incremento del 6,7%, grazie soprattutto ai Fondi comuni d’investimento (+8,1%)”.