Una New York al mese per 40 anni: così il mattone ingloba la natura

L’edilizia gioca un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia e una società più sostenibile. Efficientamento energetico e nuovi modelli di costruzione rappresentano un’interessante opportunità di investimento

Nel 2021 oltre il 40% delle emissioni globali di co2 sono state prodotte dalla costruzione, dall’utilizzo e dal mantenimento degli immobili. Così riporta il Global status report 2021 dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Ma non è tutto: se da un lato due terzi degli edifici oggi esistenti saranno ancora in piedi nel 2040, dall’altro la superficie edificata raddoppierà fino a raggiungere “il ritmo di una New York al mese per i prossimi quarant’anni” afferma l’Aie. Per conseguire profitti e rispettare allo stesso tempo l’obiettivo di neutralità climatica per il 2040 previsto dagli Accordi di Parigi, il settore immobiliare dovrà inserire la sostenibilità ambientale tra i parametri di progettazione e costruzione degli edifici e compiere passi avanti in materia di efficientamento energetico.

Efficientamento energetico: una questione portante

Nella sostenibilità del settore immobiliare, infatti, una prima area di intervento è quella dell’efficientamento energetico e dell’elettrificazione, dato che circa il 30% delle emissioni prodotte dagli edifici è dovuto al loro utilizzo e manutenzione, continua l’Aie. Sia il Build better back act negli Stati Uniti sia il Repower Eu nel vecchio continente hanno dedicato risorse per raggiungere questo obiettivo, sotto forma di agevolazioni fiscali e di investimenti diretti. A livello globale, l’efficientamento energetico nell’edilizia potrebbe arrivare a valere 476,4 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso annuo di crescita composto (cagr) pari al 9,2% tra il 2020 e il 2028, si legge nel report Energy Efficient Building Market: Opportunity analysis and future assessment 2020-2028, realizzato dalla Reports & Insights. Inoltre, a dare “un’ulteriore spinta ai processi di efficientamento nel real estate”, ha affermato Nicolas Bénéton, Senior client portfolio manager di Robeco, si aggiunge “anche l’attuale aumento dei prezzi dell’energia elettrica dovuto alle conseguenze del conflitto in Ucraina”. 

Le fondamenta di una nuova edilizia

La maggior parte delle emissioni riconducibili al settore dell’edilizia derivano invece dai processi di estrazione, trasporto e utilizzo dei materiali da costruzione, pari a circa il 70% del totale, riporta l’Aie. Anche in questo caso, la domanda di sostenibilità è stata un volano per investimenti e progresso della tecnica. “Ne è un esempio la lana di roccia, materiale riciclabile all’infinito e ottimo isolante, che permette un risparmio energetico superiore al 30%” commenta Bénéton. Anche la digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale, in quanto le tecniche di modelling 3D aiutano i professionisti nelle fasi di progettazione e realizzazione”, riducendo gli sprechi di materiali e gli errori in sede di costruzione. Anche qui, i dati fotografano un mercato dinamico: a livello globale, il comparto dei materiali da costruzione ecosostenibili valeva 270,26 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che nel 2030 si potranno superare i 711,06 miliardi, con un cagr del 10,16%. A queste tematiche è esposta la strategia RobecoSAM Smart Materials Equity, studiata per bilanciare l’utilizzo efficiente delle risorse naturali con le esigenze della crescita globale.

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