Tra green e social bond, l’obbligazionario che risponde ai bisogni

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Un futuro che si interessa all’ambiente e alle disuguaglianze non è così irrealizzabile, a patto che si agisca già da ora. Investire su green e social bond potrebbe essere il punto di partenza. Columbia Threadneedle Investments spiega i grandi passi avanti in questi ambiti

La volatilità attuale e la situazione geopolitica causata dalla guerra russa-ucraina non fermano il mercato dei green e dei social bond. “Al 12 ottobre 2022, ad esempio, le nuove emissioni di obbligazioni verdi avevano raggiunto i 394 miliardi di dollari, una quota pari al 61% dell’emissione complessiva di titoli a uso specifico, comprendente i green, i social e i sustainability bonds” afferma Tammie Tang, Gestore del fondo Threadneedle (Lux) European Social Bond di Columbia Threadneedle Investments. L’attenzione alla sostenibilità, alle privazioni e alle disuguaglianze rimane infatti un tema attuale, nonostante le pressioni inflazionistiche e lo spettro di una recessione all’orizzonte, confermandosi parte di un trend di lungo periodo. Per queste ragioni, includere una componente obbligazionaria a impatto nel proprio portafoglio può non soltanto generare una finalità positiva per le persone nella società, ma anche per le performance dei propri investimenti. Vediamo come.

Le ambizioni dei green bond

Anzitutto, “l’entità delle emissioni continua ad espandersi” spiega Tang. Anche dal punto di vista governativo: nel 2022, infatti, “il Regno del Belgio e l’Italia hanno venduto i loro secondi green bond”; in particolare, il Ministero dell’economia e delle finanze italiano ha inserito nel mercato il nuovo BTP Green, che scadrà il 30 aprile 2035, del valore di 6 miliardi di euro. Le emissioni arrivano anche dall’Asia, con Singapore che ha raccolto 2,4 miliardi di dollari vendendo il suo primo green bond a 50 anni, diventando così l’emissione governativa verde con la durata più lunga.

Non solo gli stati, ma anche le singole aziende si stanno impegnando in questo senso. Qualche esempio? General Motors ha venduto obbligazioni verdi incentrate sul trasporto pulito (con 1miliardo di dollari a sette anni 1,25miliardi a dieci anni), mentre Lenovo lo ha fatto (625milioni di dollari a dieci anni) con lo scopo di finanziare progetti di energia rinnovabile e di edilizia verde.

Senza dubbio, nel 2022 le obbligazioni verdi non seguiranno il ritmo di crescita che le ha viste raddoppiare dal 2018 al 2021, ma questo non sarà dovuto ad un minor interesse, bensì alla particolare situazione di mercato attuale.

Lo sviluppo dei social bond

Il primo social bond è stato lanciato nel 2010 dalla Social Finance Ltd., con sede nel Regno Unito. In questi dodici anni le potenzialità di questo settore sono diventate più che chiare, visto anche l’aumento delle richieste. Il periodo del Covid-19 e l’attuale situazione di sfollamento causata dalla guerra tra Russia e Ucraina hanno dato una spinta ulteriore al loro inserimento nel mercato. “Le emissioni sociali nel 2021 hanno totalizzato 234,9 miliardi di dollari, rispetto ai 167,6 miliardi del 2020, che a sua volta è stato aumentato di quasi dieci volte rispetto al 2019” spiega Tang. Negli ultimi tre anni il mercato dei social bond è esploso, raccogliendo oltre il 90% delle emissioni. L’ambizione è quella di aiutare gli stati a offrire alloggi, assistenza sanitaria, migliorare i trasporti, sostenere le persone anziane o con esigenze speciali.

Tra green e social bond, i settori che ne beneficiano

Il futuro è sostenibile, ma per arrivare a quel punto è necessario implementare soluzioni in ambito energetico, edilizio e dei trasporti. Proprio in questi settori agiscono le obbligazioni verdi. Ad esempio, a settembre, Ferrovie dello Stato italiane ha emesso il suo sesto green bond per un valore nominale di 1,1miliardi di euro, con scadenza ad aprile 2027, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di infrastrutture ferroviarie pulite.

Ma un futuro sostenibile non può non considerare anche l’aspetto sociale. I social bond hanno proprio l’ambizione di utilizzare i proventi per offrire alloggi a prezzi accessibili, istruzione, assistenza sanitaria e occupazione. Ad esempio, spiega Tang, “Danone è stata la prima azienda a emettere social bond di questo tipo nel 2018, incentrato sulla nutrizione avanzata per i neonati”.

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