Il 2024 ha portato moltissimi afflussi per i fondi obbligazionari e questo trend dovrebbe continuare. La combinazione tra rendimento elevato e alta qualità potrebbe portare a un ulteriore aumento delle allocazioni nel reddito fisso nel 2025. Quali opportunità si aprono per gli investitori? Ne abbiamo parlato insieme ad Andrea Pescatori, Ceo e Managing partner di Ver Capital.
Partendo dal lato macro, è ormai chiara la divergenza tra la Federal Reserve e la Banca centrale europea a livello di scelta politica monetaria: quali opportunità questa divergenza delle banche centrali porta con sé per il mercato del credito in Europa?
“Come investitore corporate, i tassi più bassi portano con sé minori oneri finanziari e tasse per le imprese, insomma meno costi e un miglioramento dei coverage ratios. Un ambiente macro con una politica monetaria neutrale/espansiva nel medio periodo dovrebbe rinvigorire la crescita della regione e le imprese emittenti. Inoltre, bisogna considerare che, in Europa, l’allentamento monetario sarà verosimilmente associato anche a una politica fiscale espansiva, come emerso dal recente intervento di Mario Draghi al Parlamento europeo, parlando dell’importanza di avere strumenti di debito emessi a livello europeo verticali su determinati settori, come la tecnologia e la difesa.
In generale le nostre prospettive per il credito restano positive, infatti i bilanci delle imprese si confermano solidi e il restringimento degli spread di credito registrato negli ultimi due anni ha agevolato il rifinanziamento di numerosi emittenti sul mercato. Ma anche i fattori tecnici sono favorevoli, con flussi molto positivi nel comparto obbligazionario, contribuendo ulteriormente alla compressione degli spread. Questo fenomeno è ulteriormente agevolato dal taglio dei tassi di interesse, che spinge gli investitori a puntare sul credito, soprattutto guardando ai titoli high yield. Tra questi, sono diversi gli emittenti che hanno approfittato di questo contesto, come: il produttore indipendente di energia ContourGlobal (BB/BB+), che ha emesso due green bond per un totale di €990M, con rendimenti del 5% (EUR) e 6,75% (USD); Tereos (BB-), colosso cooperativo dello zucchero e dell’etanolo che ha emesso un’obbligazione SUN 6NC2 da €300M con un rendimento del 5,75%, destinata al rimborso del debito, oppure il fornitore italiano di servizi IT Engineering (B3/B) che ha emesso €650M per rifinanziare il proprio debito con un’obbligazione Floater (E+575bps) e una Fixed (8,625%) con scadenza 2030”.
Considerando che in Europa stiamo andando incontro a rendimenti più bassi, per chi decide di posizionarsi sul mercato obbligazionario europeo, sia per diversificare il portafoglio che per il timore del cambio valutario, dove si trova valore considerando rendimenti più bassi rispetto agli Stati Uniti?
“In attesa di una ulteriore compressione dei tassi, posizionarsi oggi sugli emittenti solidi con tasso fisso, potrebbe rivelarsi una scelta tattica di medio periodo, con interessanti guadagni in conto capitale. Come detto, guardare all’Europa dovrebbe proteggere dal rischio valutario, ma se oltre a quello si volesse evitare anche il rischio di tasso e si è già abituati a convivere con un contesto volatile, ci si può focalizzare sui Broadly syndicated loans (Bsl), fondi liquidi 100% floater in euro dove, alla peggio, si potrebbe avere un Euribor a tendere al 2%, associato a 400bps di spread circa, quindi un 6% all in anche dopo ulteriori tagli della Bce, offrendo quindi un buon pick-up di rendimento rispetto ai titoli investment grade e governativi.
In generale, osservando le performance storiche, il mercato high yield europeo ha sovraperformato il segmento investment grade dell’1,79% annuo negli ultimi 25 anni, offrendo un’alternativa interessante. Ma, ancora di più, oggi il credito sub-investment grade offre opportunità interessanti. Ha uno spread più ampio e reagisce meno al taglio dei tassi rispetto ai titoli governativi e all’investment grade, grazie alla sua durata più breve. Tuttavia, richiede un’attenta analisi fondamentale delle aziende e un approccio di gestione attivo e flessibile.
Tutto questo ha chiaramente valore nel medio periodo, al momento guardare al mercato obbligazionario con una mentalità non mordi e fuggi potrebbe non offrire i rendimenti sperati”.
La febbre per il Btp non si è ancora fermata, ancora di più a seguito dell’emissione di Btp+ e Btp valore. Nel mercato obbligazionario italiano, dove trovare bond in grado di competere con i Btp?
“Anche senza andare a menzionare i singoli titoli, guardando al panorama retail in Italia, i fondi obbligazionari Pirl compliant, offrono ai piccoli risparmiatori un’esenzione fiscale totale delle plusvalenze per i primi cinque anni e una redditività ben superiore ai Btp, mentre su quest’ultimi vi è una tassazione del 12,5%.
In passato abbiamo parlato del Ver Capital Special Situations: in un momento di mercato come quello attuale, dove il rischio che l’Europa cada in recessione è concreto, con dazi che potrebbero affondare ulteriormente il settore manifatturiero, questo creerebbe nuove opportunità per simili strategie?
“Non ci sono dubbi sul fatto che l’Europa e, direttamente, l’Italia si troveranno ad affrontare molte sfide nei prossimi mesi. Ma è bene ricordare che quello che succede oggi non ha effetti immediati sul mercato. Quelle che vengono considerate special situations sono il frutto delle dinamiche di mercato del 2020, legate alle problematiche post-pandemiche e all’incremento repentino dei tassi e dei costi energetici e dell’accorciamento delle catene di supply side che hanno comportato una compressione dei margini industriali per molte aziende.
Dazi e recessione potrebbero portare a peggioramenti ulteriori, ma oggi tiriamo le fila di situazioni che si sono deteriorate negli ultimi anni. Come sempre negli investimenti in imprese e, a maggior ragione nelle strategie special situations occorre lavorare in un’ottica forward looking, cercando di riportare imprese con fondamentali solidi in equilibrio, ma allo stesso tempo di prevedere gli impatti che i problemi di oggi potrebbero avere un domani su di loro”.
Articolo tratto dal numero di marzo 2025 del magazine We Wealth. Abbonati qui.