Progressi tecnologici, cambiamenti demografici e evoluzione delle esigenze sono solo tre degli ingredienti che stanno spingendo il settore sanitario mondiale verso un periodo di trasformazione senza precedenti. Dopo un 2023 estremamente difficile per le azioni del settore sanitario, quest’anno invece il comparto si sta piano piano riprendendo, ma si trova ancora molto lontano dai super rendimenti dell’intelligenza artificiale. A giocare un ruolo cruciale sarà la politica monetaria della Federal Reserve: man mano che l’inflazione si avvicina al target e la politica monetaria diventa meno restrittiva, le prospettive per i titoli sanitari migliorano, anche e soprattutto in luce della nuova ondata di innovazione.
Azioni sanitarie: l’influenza stagionale sta passando
Lo scorso inverno i titoli del settore sanitario non sono stati in grado di proteggersi dall’influenza stagionale. Sono state soprattutto le azioni biotecnologiche a piccola e media capitalizzazione a faticare nel 2023, per lo più a causa dell’aumento dei tassi di interesse, ma ora la situazione sta cambiando e tornando sotto controllo. Considerando che ad oggi il rendimento dei Titoli del tesoro USA a 10 anni è inferiore di circa 125 punti base rispetto al livello massimo dello scorso anno, Jon Stephenson, Senior portfolio manager di BNP Paribas Asset Management, ritiene che questo calo stia avendo un ottimo effetto sul sentiment, consentendo ai titoli azionari di salire sulla scia dei successi clinici e normativi. Uno degli scogli principali che il settore si trova davanti, non è tanto il mercato, quanto la difficoltà e i tempi lunghi per il rilascio di nuovi brevetti. Ma non è l’unico, il crollo della domanda da parte della Cina sta influenzando sia le società medio piccole, che hanno optato per una maggiore cautela di spesa, sia per le aziende biofarmaceutiche a grande capitalizzazione che si stanno concentrando più sui margini e sulle iniziative di pipeline a breve termine che sulla ricerca preclinica e sugli investimenti di capitale.
Salute e trend: i farmaci contro l’obesità
Sono mesi ormai che si sente parlare dei farmaci contro l’obesità che sono diventati un po’ la moda del periodo e un vero e proprio fenomeno social. Questo entusiasmo non è passato inosservato per gli investitori che hanno previsioni sempre più elevate per questa classe di farmaci e le valutazioni dei titoli delle due principali aziende che producono questi medicinali, Novo Nordisk e Eli Lilly, sono elevate.
Si tratta di un comparto ancora in crescita o ha forse già toccato il suo picco? Secondo Stephenson ci sono diversi rischi da considerare, soprattutto nel lungo termine. Questo tipo di medicinali, ad esempio, può creare problemi gastrointestinali e interrompendo il regime, gli individui riprendono la maggior parte del peso perso. Ma non solo, si tratta di farmaci molto costosi, al momento senza nessun tipo di rimborso, e visto il grande entusiasmo, sono sempre di più le aziende che stanno provando a lanciare farmaci simili sul mercato, aumentando la competizione.
Proprio per questo, “stiamo diventando più cauti, preferendo cercare aziende che possano potenzialmente sconvolgere quello che è diventato un mercato duopolistico”.
Settore sanitario: nuove opportunità
Nonostante un rallentamento per il settore lo scorso anno, non ci sono dubbi sul fatto che la sanità sia uno dei comparti più innovativi e dove l’utilizzo delle nuove tecnologie potrebbe avere un apporto enorme. Secondo BNP Paribas AM, sono quattro le tendenze più importanti da tenere sott’occhio:
- Utilizzo di tecnologie robotiche per la chirurgia, che offrono la possibilità di migliorare i risultati delle operazioni attraverso l’intelligenza artificiale, grazie a interventi poco invasivi e molto precisi;
- Ablazione a campo pulsato per la fibrillazione atriale. Negli ultimi anni per prevenire la segnalazione elettrica anomala che causa la fibrillazione atriale, ovvero una delle principali cause degli ictus, è stata utilizzata l’ablazione con radiofrequenza o la crioterapia, ma questi approcci non sono ottimali in termini di sicurezza ed efficacia. Entrambi i problemi possono invece essere risolti dall’ablazione a campo pulsato;
- Nuova generazione di farmaci per l’obesità. Ad oggi, le medicine in commercio per la perdita di peso provocano una perdita muscolare che riduce il fabbisogno calorico dei pazienti. Appena viene interrotto il trattamento, è facile riacquistare il grasso perso, ma recuperare il muscolo è molto più complicato. L’obiettivo è quindi quello di creare una nuova generazione di farmaci che non generino la perdita di massa muscolare, ma anzi l’aumentino.
- Reset del sistema immunitario per gestire le malattie autoimmuni, ripristinando così il sistema immunitario allo stato in cui si trovava prima dell’apprendimento accidentale che provoca la produzione inappropriata di anticorpi che attaccano i tessuti del paziente.
Insomma, i titoli del settore sanitario sono cresciuti nel 2024, insieme al mercato in generale. Tuttavia, a parte alcuni grandi nomi, la valutazione del settore non è cambiata secondo Stephenson: “Sebbene i titoli biotecnologici a piccola e media capitalizzazione siano aumentati significativamente rispetto ai recenti livelli minimi, sono ancora sostanzialmente inferiori al picco di oltre tre anni fa e riteniamo che ci troviamo nelle fasi iniziali/medie di una ripresa. Quindi, nel complesso, riteniamo che ciò crei un contesto molto interessante per investire nel settore sanitario”.