I tassi di interesse sono in calo, ma rimangono comunque su livelli storicamente elevati. Con un rallentamento economico che sembra per il momento non evolvere in una recessione imminente, l’universo obbligazionario potrebbe trovarsi in un contesto favorevole per offrire cedole interessanti e stabilizzare i rendimenti dei portafogli. È quanto ha suggerisce Massimo Spadotto, responsabile credit strategies Eurizon, nel corso di ConsulenTia 2025, la kermesse annuale organizzata a Roma da Anasf. Secondo Spadotto, “il mercato obbligazionario ha attraversato una fase in cui il suo ruolo è stato meno rilevante, ma c’è una possibilità che recuperi una funzione intermedia tra azioni e liquidità. “Sebbene oggi si parli di rallentamento economico, uno dei dati da considerare con attenzione è che l’andamento delle insolvenze non sembra indicare una recessione imminente né in Europa né negli Stati Uniti. Un’inflazione che si mantiene più alta rispetto al passato potrebbe contribuire a sostenere i fatturati delle aziende e la loro capacità di rimborsare i debiti che si riducono in termini reali”. Dall’altra parte, “i tassi elevati hanno avuto il loro impatto, eliminando dal mercato quelle aziende che avevano una capacità di finanziamento basata su scadenze brevi e tassi contenuti“.
Inoltre, “durante il Covid, molte aziende hanno avuto l’opportunità di bloccare il costo del debito per anni su livelli molto bassi. Questo ha reso l’impatto della stretta monetaria molto meno significativo, perché le aziende avevano già fatto il lock-in del loro costo del capitale prima che i tassi salissero”.
Grazie a questo profilo di solidità, Spadotto ha evidenziato che il debito High Yield potrebbe essere una scelta interessante per gli investitori, in particolare in Europa, dove il contesto creditizio sembra relativamente solido rispetto agli Stati Uniti. “L’Europa sta vivendo un forte stimolo fiscale, che potrebbe sostenere il credito corporate. Inoltre, le metriche di credito europee tendono ad essere migliori rispetto a quelle statunitensi: in Europa, la maggior parte delle obbligazioni si aggira intorno alla doppia B, mentre negli Stati Uniti molte sono sulla singola B“, ha dichiarato.
Anche le obbligazioni investment grade possono comunque avere un ruolo utile in portafoglio, a fronte di un profilo di rischio/rendimento inferiore: “L’IG ha un suo valore e potrebbe essere utilizzato per compensare elementi più volatili nel portafoglio, riducendo così la volatilità complessiva degli investimenti”. Spadotto ha sottolineato che il credito dovrebbe continuare a essere una componente strategica nell’allocazione dei portafogli: “Noi consigliamo di mantenere una quota di circa il 30% in credito nell’asset allocation“, ha affermato, precisando che esistono diverse soluzioni a disposizione dei consulenti, con varianti in base alla predisposizione al rischio degli investitori.
Bond, il focus sui settori
Per quanto riguarda i settori degli emittenti che offrono le migliori prospettive, Spadotto ha espresso una preferenza netta per il comparto finanziario, favorito dai tassi ancora elevati che garantiscono il mantenimento di buoni margini. “Ci piacciono molto i settori finanziari perché, con i tassi a questo livello, la redditività delle banche resta elevata. Il margine di interesse netto continua a rimanere elevato, conferendo un vantaggio competitivo per il settore.”
In sintesi, le aziende sembrano aver migliorato la loro capacità di rimborsare i debiti nel 2023-2024, nonostante l’aumento dei tassi, mantenendo sotto controllo il rischio di insolvenza. “Se guardiamo alla salute delle aziende, possiamo osservare che la loro capacità di servire il debito è migliorata, anche in un contesto di tassi crescenti. Gli emittenti sono stati in grado di gestire e ripagare i loro debiti”. Infine, Spadotto ha ribadito che, grazie al rifinanziamento, molte aziende sono riuscite a posticipare la necessità di ulteriore funding: “Nel 2024, nonostante i tassi elevati ma con spread contenuti, le aziende sono state in grado di rifinanziarsi e di spostare, a data da destinarsi più avanti, la loro necessità di ulteriore funding”.