Dopo mesi di dibattiti e dubbi, il 5 novembre tutta l’incertezza politica che girava intorno alle elezioni statunitensi è svanita, si è risolta nel nome di Donald J. Trump, senza la necessità di alcun riconteggio, nessun disordine sociale: fino a gennaio la Casa bianca non prenderà grandi decisioni politiche, ma già a partire dal 20 la situazione potrebbe cambiare.
La vittoria del tycoon, della sua dialettica e, ancora di più, delle sue proproste normative, hanno il potere di stimolare i mercati, proprio come già accaduto in queste settimane. Ma come impatterà la svolta repubblicana, con il conseguente aumento delle tariffe, sul commercio globale?
Gli esperti di Capital Group hanno analizzato tre dei settori che più potrebbero trasformarsi sotto il futuro governo rosso. Ecco quali sono e a cosa prestare attenzione.
Banche USA: opportunità e rischi sotto Trump
Oggi le grandi banche statunitensi si trovano in ottima forma, grazie anche al ritorno delle spese con le carte di debito e di credito. Insomma I consumatori rimangono forti e in una posizione di vantaggio. Ma non solo, le banche potrebbero anche trarre vantaggio dalla prossima amministrazione di Trump, poichè è probabile che le normative sui requisiti patrimoniali si allentino.
Attenzione però a guardare solo al bicchiere mezzo vuoto. “È troppo presto per sapere quanto potrebbero essere inflazionistiche le nuove politiche”, afferma Fergus MacDonald, gestore di Capital Group. “A mio avviso, l’impatto disinflazionistico della significativa stretta monetaria dall’inizio del 2022 si sta ancora facendo strada nell’economia, e un ritorno a politiche inflazionistiche richiederebbe un certo tempo per guadagnare trazione”.
Automotive USA: come I repubblicani influenzeranno il settore
‘Dazi’ è probabilmente una delle parole più utilizzate da Trump durante la sua campagna elettorale e il settore automobilistico potrebbe essere un bersaglio privilegiato di questi.
Storicamente, il sentiment dei consumatori è uno dei principali motori delle vendite di auto negli Stati Uniti, sentiment che negli ultimi anni è decisamente carente, rimanendo inferiore del 25% rispetto ai livelli pre-covid. Senza dubbio, tassi di interesse alle stelle e prezzi elevati, che hanno spinto i canoni mensili intorno ai 730dollari, non hanno aiutato.
Qualche opportunità però potrebbe arrivare dal settore dei veicoli elettrici (Ev): “Sebbene la crescita degli Ev si sia recentemente arrestata e il destino degli incentivi normativi per l’adozione dei veicoli elettrici sia incerto con la prossima amministrazione, le case automobilistiche stanno ancora facendo progressi nel miglioramento delle loro linee, puntando anche su modelli più economici”.
Settore del lusso: impatti delle politiche del tycoon
Negli ultimi anni, l’attenzione per il settore del lusso è cresciuta, anche per i consumatori più giovani, preferendo la qualità alla quantità. Ma, anche in questo caso, l’imposizione di dazi verso la Cina e, probabilmente, verso l’Europa, potrebbe aggravare la situazione.
Non si tratta di una novità, spesso sono capitate tensioni commerciali e l’imposizione di dazi commerciali, ma in simili situazioni era sempre stato possibile per i marchi di lusso alzare i prezzi. Ma oggi, dato il rallentamento delle condizioni macroeconomiche a livello globale, i marchi non possono aumentare i prezzi in modo così aggressivo.
Marchi di nicchia come Miu Miu, di proprietà di Prada, stanno rischiando con i loro prodotti, ma questo non si è ancora tradotto nel settore in generale.
Eppure, secondo l’esperto, non è necessario preoccuparsi per il futuro del mercato del lusso, infatti sarà sempre destinato a tornare in auge.
In conclusione
Il mercato azionario ha preso di buon grado l’elezione di Trump, ma probabilmente non tutta l’economia si muoverà nella stessa direzione. Quando cambiano i vertici di potere, ci sono sempre dei vinti e dei vincitori, il prossimo governo repubblicano non sarà un’eccezione. “Ci sono molti elementi in movimento in questo momento e alcune cose non sono chiare e non lo saranno fino ai primi mesi di govenro del tycoon. A volte bisogna solo essere a proprio agio nel non sapere esattamente cosa si farà come investitore”, conclude MacDonald.