Il mondo sta cambiando rapidamente, al punto che è complicato per gli investitori tenere il passo.
Già da sola, la competizione tra le grandi potenze nasconde un rischio molto ampio per l’equilibrio del mercato, ma questa rappresenta solo la punta dell’iceberg. Dalla strozzatura delle catene di approvvigionamento post covid a tassi di interesse ancora alti, dalle grandi guerre in Europa e in Medio Oriente all’intensificarsi della competizione per la superiorità militare e tecnologica. Insomma, guardando ai fatti degli ultimi anni, è chiaro che l’ordine mondiale si trova oggi in una posizione precaria.
Non ci sono dubbi sul fatto che la frequenza di shock politici ed economici inattesi si è accelerata, eppure è bene ricordare che anche i periodi più incerti possono offrire opportunità di guadagno. Infatti, “sebbene le turbolenze geopolitiche facciano presagire una maggiore volatilità, la storia ha dimostrato che i periodi di volatilità sono momenti in cui gli investitori di lungo periodo impiegano il capitale”, spiegano gli esperti di PGIM nel recente Global Risk Report.
A questo punto, gli investitori si trovano davanti ad un dilemma: allontanarsi dal mercato per evitare perdite improvvise o buttarsi a capofitto in un clima geopolitico ed economico incerti, così da poter sfruttare tutte le opportunità nascoste. Insomma, in momenti di incertezza è bene affidarsi a quello che si conosce bene o abbandonare la strada conosciuta e andare alla ricerca del nuovo?
Entrare nel mercato tra la nebbia, ma non alla cieca
Mentre il mercato viene sorpreso da shock nuovi ogni mese, è naturale per gli investitori preoccuparsi e provare subito a giocare in difesa. Eppure, è bene ricordarsi che con le giuste strategie, anche i rischi derivanti dalle turbolenze geopolitiche possono essere superabili e anzi una scusa per posizionarsi al meglio per cogliere nuove opportunità.
Da quanto emerge dalla ricerca di PGIM, a livello globale sono molti gli investitori che, in risposta agli shock del mercato, hanno modificato la propria allocazione. Per la precisione, il 31% degli intervistati ha cambiato la classe di attivi, la regione di riferimento o la tolleranza al rischio, un quarto degli investitori ha modificato le proprie allocazioni in base al settore o allo stile di gestione e ben il 29% ha deciso di detenere più liquidità o puntare su investimenti a breve termine. Questo movimento è simile in tutti i mercati, ma la fuga verso la sicurezza è sicuramente più forte negli Stati Uniti dove l’incertezza che si cela dietro alle prossime elezioni presidenziali, non aiuta.
Meno di quattro investitori su dieci affermano che i portafogli delle loro organizzazioni sono preparati agli effetti di diversi eventi geopolitici, siano queste le elezioni, il rinnovamento delle politiche governative o i conflitti militari. Ma a preoccupare ancora di più, per un livello di incertezza ancora più alto, sono le crisi migratorie e gli attacchi terroristi che, proprio per loro natura, sono impossibili da prevedere.
Mondo in continua trasformazione, come investire?
Avere una comprensione chiara delle possibili ricadute di una serie di diversi scenari, permette agli investitori di essere preparati anche davanti alle situazioni più disparate. Si consideri, ad esempio, il rischio legato alle elezioni. Il 2024 verrà ricordato nella storia come uno degli anni più elettorali di sempre, con più di metà della popolazione mondiale che è stata chiamata alle urne e, all’appello, mancano ancora le attesissime elezioni presidenziali statunitensi. Chiaramente, non vi è nessun tipo di certezza relativa ai risultati, ma gli investitori sono comunque in grado di prepararsi alle possibili ripercussioni sul mercato, considerando anche che, quando si tratta di elezioni, pensare al di là della volatilità di breve termine legata al risultato, offre vantaggi interessanti. Inoltre, è bene ricordare che a fare la differenza in queste elezioni non sarà tanto il nome del nuovo Presidente, quanto il partito che conquisterà la maggioranza della Camera e del Senato. Senza contare che, indipendentemente da questo, gli Stati Uniti dovranno affrontare una crescente crisi del debito.
Da incertezze a shock, ecco su che investimenti puntare
Ma cosa possono fare gli investitori quando le ricadute degli eventi geopolitici sono meno certe? Sicuramente, secondo gli esperti di PGIM, “un approccio globale alla diversificazione e alla liquidità può mitigare il rischio aiutando gli investitori a evitare di diventare venditori forzati in caso di eventi imprevisti”. Questo perché, quando i mercati sono volatili, avere della liquidità a portata di mano apre la possibilità di entrare nel mercato a prezzi più interessanti. D’altro canto, rimanere diversificati potrebbe aiutare a fortificare il proprio portafoglio contro le possibili vulnerabilità, così che nel caso di uno shock violento per un settore, non sia tutto il portafoglio a soffrirne.
Inoltre, per coprirsi dai rischi geopolitici che si traducono in shock dell’offerta, tenere nel portafoglio anche alcuni asset reali, come l’oro, potrebbe fare la differenza. Non si tratta di un segreto, infatti gli Etf sull’oro con supporto fisico sono cresciuti molto negli ultimi anni, portando il patrimonio globale in gestione a 246miliardi di dollari.
Insomma, “con le giuste strategie, gli investitori possono costruire portafogli con l’obiettivo di rimanere resilienti e cogliere le opportunità emergenti in una nuova era di incertezza geopolitica”, concludono gli esperti.