Al giorno d’oggi è diventato normale utilizzare l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande più disparate: da un consiglio in cucina elencando gli ingredienti che ci sono in frigo, all’itinerario per la vacanza perfetta in Norvegia, passando anche per sapere il numero esatto di fogli su un acero. In effetti, proprio per la sua immediatezza e semplicità l’intelligenza artificiale generativa sta diventando un mezzo comodo nelle mani di molti. Perché non sfruttare le sue capacità anche al lavoro? Ecco cinque esempi di come l’AI può risolvere problemi quotidiani che potrebbero liberarci dei lavori più noiosi.
1. Prendere appunti
Ogni volta che ci sono riunioni importanti, che siano interne o con clienti, il rischio di distrarsi e di perdere qualche concetto importante è molto alto. Inoltre, stare dietro ad un discorso mentre si prendono appunti può essere molto complesso. È proprio in una simile situazione che l’intelligenza artificiale scende in campo. Oggi anche molte delle piattaforme su cui si tengono i meeting online, come Teams o Zoom hanno funzioni integrate per prendere appunti. Attenzione però, l’intelligenza artificiale può prendere nota, ma non è ancora in grado di identificare cosa è veramente importante e da sottolineare, quindi un doppio controllo finale è sempre necessario.
2. Mandare e-mail
Ogni giorno, chi lavora in ufficio, utilizza tra le tre e le sei ore per leggere e mandare e-mail. Una quantità enorme di tempo, che potrebbe essere invece utilissima per portare a termine compiti cruciali per l’azienda. Anche in questo caso, l’intelligenza artificiale può arrivare in soccorso, aiutando a gestire rapidamente la posto elettronica e proponendo una bozza di risposta. Come suggerisce Michael Franklin, collaboratore di Capital Group, “potete chiedere all’AI di redigere l’e-mail per voi, oppure potete scrivere voi stessi l’e-mail e chiedere al software di aiutarvi a perfezionarla. Entrambi questi metodi richiedono la creazione di prompt”. Per avviare questo processo si possono usare provider esterni come Grammarly o ChatGPT, ma ormai anche Outlook e Gmail offrono un supporto interno, grazie a Copilot in un caso e Gemini nell’altro.
3. Marketing e social media
É possibile utilizzare l’intelligenza artificiale anche per creare contenuti molto più rapidamente di quanto si possa fare da soli. Modelli di chat come ChatGPT sono utilissimi per generare post sui social media, testi per annunci e siti web, biografie e molto altro ancora. Il segreto, anche in questo caso, è quello di usare un ottimo prompt, chiarendo fin da subito le necessità e il tipo di pubblico.
4. Leggere e sintetizzare lunghi documenti
Ogni giorno arrivano documenti infiniti, centinaia di pagine dove il cuore del contenuto potrebbe probabilmente essere riassunto in poche pagine. Anche in questo caso vale la pena di usare l’intelligenza artificiale, Adobe, ad esempio, offre agli utenti “AI Assistant”, in grado di riassumere pdf di grandi dimensioni e di individuare le differenze tra due documenti. Esistono anche applicazioni costruite appositamente per i professionisti della finanza. Tra queste FP Alpha, Holistiplan, Vanilla e Wealth.com.
5. Analizzare tutti i possibili scenari
La cosa più preziosa che l’intelligenza artificiale ha aggiunto è la possibilità di analizzare e immaginare diversi scenari. “Prima era impossibile modellare tutte le diverse strategie di esercizio delle opzioni tenendo conto dei futuri risparmi fiscali”, spiega l’esperto. Oggi invece, molti degli strumenti che offrono l’estrazione di documenti per le dichiarazioni fiscali come Alpha e Holistiplan offrono anche un’analisi di scenario.
Insomma, l’intelligenza artificiale sta diventando un alleato indispensabile nella quotidianità lavorativa. Con la sua capacità di semplificare compiti complessi e di ottimizzare i flussi di lavoro, l’AI sta aiutando le aziende a risparmiare tempo e a concentrarsi su attività di maggiore valore. Sebbene ci siano ancora alcune limitazioni, le sue applicazioni pratiche stanno crescendo, e la sua evoluzione potrebbe portare a trasformazioni ancora più significative nel futuro del lavoro.