E’ tempo dunque di bilanci e di buoni propositi. Parlando di numeri certamente dobbiamo decidere cosa guardare: l’emergenza sanitaria ha portato vittime, colpite e travolte dalla malattia che non ha lasciato loro scampo ma anche travolte dai problemi che l’economia ha subito e coinvolto numerosi settori merceologici e di conseguenza tante e tante famiglie.
Governi e banche centrali, come sappiamo, sono stati i grandi protagonisti e di supporto essenziale all’economia. La generosità che ha caratterizzato le istituzioni continuerà certamente anche nei prossimi mesi. Mi ha fatto specie apprendere che dall’inizio della pandemia la Bce ha erogato più di 340 milioni all’ora 7 giorni su 7, 24 su 24. Tutto questo è assolutamente senza precedenti.
Nelle pagine dei giornali si spendono in questi giorni le tanto attese “previsioni” sui mercati, come fossimo in balia dei guru o dei cartomanti per sapere cosa fare. Quanti di questi predicatori a marzo, nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria, hanno consigliato i loro proseliti affinchè comperassero mercato che era in preda ad una crisi congiunturale e non strutturale?
Pianificare un portafoglio passa forzatamente e necessariamente da profonde riflessioni. Se vi ponessi domande del tipo: perché investi? Perché risparmi? Cosa è importante per te? Facilmente non otterrei risposte immediate, anzi, probabilmente la reazione sarebbe di disorientamento. Assolutamente logico. Come investitori siamo stati abituati ad approcciarci al consulente chiedendo un numero che possa esprimere quanto, almeno ipoteticamente, il portafoglio sia in grado di realizzare. Ma questo non è l’approccio corretto, non è assolutamente parte del processo di pianificazione. Tutti noi abbiamo degli obiettivi che vogliamo raggiungere e l’attenzione va focalizzata proprio sul motivo per cui investiamo, non su cosa investiamo. Gli investimenti sono meramente dei veicoli che ci aiutano a raggiungere gli obiettivi definiti e sono funzionali all’obiettivo non viceversa.
La domanda giusta da porsi è piuttosto “per cosa investo?” Non “in cosa investo”. Il suggerimento che posso dare è quello di dare nome ai progetti che abbiamo, questo semplifica la pianificazione e pone l’attenzione sugli obiettivi e, una volta individuati, sarà il mercato a lavorare per noi! Gli alleati saranno il tempo, il metodo e la disciplina.
L’esperienza mi ha insegnato che il tempo è in grado di restituire ai mercati il loro valore, lo ha sempre fatto. Davanti a drow down a doppia cifra, per effetto delle crisi violente che hanno colpito i mercati finanziari negli ultimi anni, i tempi di recupero sono addirittura accelerati con l’emergenza sanitaria. Dobbiamo dunque ricavare da questo i corretti comportamenti da tenere, il resto lo fanno i mercati con il loro lavoro.
La generosità delle Banche Centrali di questi ultimi anni, ha determinato rendimenti sempre più bassi dei bond che, nel 90% dei casi, hanno rendimenti negativi e comunque più bassi rispetto all’era pre-covid. Si cominciano ad intravedere segnali di ripresa dell’inflazione seppur sia prematuro parlare di inversione di tendenza. Ritengo però che, di qui ai prossimi anni, gli amanti delle obbligazioni debbano abituarsi a subire oscillazioni sui prezzi dei bond e quindi diventerà indispensabile diversificare su tutte le asset class, ricercando soprattutto la decorrelazione e di conseguenza più resilienza nei portafogli.
Per concludere, non facciamoci troppo travolgere da formule magiche o grafici, ma concentriamoci sull’importanza dei nostri obiettivi che diventano il fine del nostro denaro. Io posso aiutarti ad individuare i tuoi desideri e soprattutto a selezionare i giusti veicoli che ti conducano a destinazione.
Buon Anno!