L’M&A crossborder vale quasi il 76% dell’intero mercato, con la chiusura di 243 transazioni per un controvalore di 32 miliardi di euro
Tra le operazioni di rilievo quella messa a segno da Intesa Sanpaolo, tramite Ubi Banca che ha rilevato l’80% di Aviva Vita da Aviva Plc
Il settore financial services torna protagonista con 31 operazioni per un controvalore di 4,4 miliardi di euro
Dopo un 2020 col freno a mano tirato, penalizzato dalla crisi pandemica, l’avanzare della campagna vaccinale e l’effetto-Draghi riportano “sul mercato quegli elementi di fiducia e di stabilità necessari per effettuare attività di finanza straordinaria”. Con i grandi deal che tornano sulla scena insieme agli investitori esteri. Segnali positivi che, nelle parole di Max Fiani, partner di Kpmg, evidenziano un desiderio di ripresa e di crescita per linee esterne. Anche per il settore dei servizi finanziari, nuovamente protagonista con alcune grandi operazioni di sistema.
Secondo un nuovo studio di Kpmg, infatti, nei primi sei mesi del 2021 sono state chiuse in Italia ben 522 operazioni (in crescita del 24,6% sullo stesso periodo dello scorso anno) per un controvalore complessivo che sfiora i 42,4 miliardi di euro (+88%). Fa da traino l’M&A crossborder (estero su Italia e viceversa) con 243 transazioni completate per un controvalore di 32 miliardi di euro. Nel dettaglio, i deal conclusi dai compratori esteri ammontano a 146 per 8 miliardi di euro, contro i 2,2 miliardi registrati il 1° semestre del 2020. Come l’acquisizione di Kkr infrastructure del 37,5% di FiberCop da Tim per un controvalore di 1,8 miliardi, la parallela sottoscrizione da parte di Fastweb del 4,5% di FiberCop (211,5 milioni) e il passaggio del 49% di Telepass nelle mani di Partners group (1,06 miliardi).
Quanto alle operazioni degli italiani all’estero, si parla invece di 24,2 miliardi di euro di investimenti, spinti in primis dal closing Psa-Fca da 19,8 miliardi. Complessivamente si contano 97 acquisizioni nel semestre, in crescita del +17% sullo stesso periodo dello scorso anno. Tra le principali si segnala quella di Intesa Sanpaolo tramite Ubi Banca, con la rilevazione da Aviva Plc dell’80% di Aviva Vita (per un controvalore superiore ai 400 milioni di euro). Italia su Italia, poi, sono state chiuse nel periodo 279 operazioni. “Un segnale incoraggiante per le pmi che cercano opportunità di crescita e di consolidamento per uscire definitivamente dalla crisi”, secondo i ricercatori.
L’analisi per settori vede attivi soprattutto l’industrial & consumer market, che raccolgono rispettivamente il 54% e il 13% del controvalore totale. Ma a riacquistare il ruolo di protagonisti del mercato, come anticipato, sono i servizi finanziari con 31 operazioni per un controvalore di 4,4 miliardi di euro. Si ricorda al proposito l’ingresso di Creval in Credit Agricole tramite Opa, con la fusione attesa tra Creval e Crédit Agricole Italia nel 2022. Ma anche le cessioni di 486 filiali e 134 punti operativi a Bper e 26 filiali alla Banca popolare di Puglia e Basilicata, a seguito dell’acquisizione di Ubi da Intesa Sanpaolo. Per non dimenticare l’acquisto di Intesa Sanpaolo Vita del 100% del capitale sociale di Cargeas Assicurazioni da Bnp Paribas Cardif. Ottimismo, infine, anche sul futuro. Secondo le stime di Kpmg, oggi risultano aperti dossier per oltre 50 miliardi di euro di controvalore. Sulla strada del closing l’integrazione tra Sia, Nets e Nexi da 10,5 miliardi di euro, con la fusione tra Nets e Nexi attesa nei primi giorni di luglio.
L’M&A crossborder vale quasi il 76% dell’intero mercato, con la chiusura di 243 transazioni per un controvalore di 32 miliardi di euroTra le operazioni di rilievo quella messa a segno da Intesa Sanpaolo, tramite Ubi Banca che ha rilevato l’80% di Aviva Vita da Aviva PlcIl settore financial servi…