Decidere a chi affidare la gestione dei propri soldi non è certo una scelta che si prende a cuor leggero: spesso ne va dei risparmi di un’intera vita. Quali sono le variabili critiche su cui gli investitori prendono la propria decisione? Da un recente sondaggio di Spectrem Group è emerso come quest’ultimi hanno idee piuttosto circa le qualità che devono avere i consulenti finanziari per essere all’altezza delle loro finanze.
Variabili critiche
Dal sondaggio è emerso come le variabili più importanti per la scelta di un consulente finanziario sono un solido curriculum di investimenti e il fatto che il consulente sia sinceramente interessato alle loro esigenze, criteri decisivi rispettivamente da due terzi degli intervistati. Anche un buon servizio e commissioni ragionevoli sono di primaria importanza per la maggior parte degli investitori. Il 47% ritiene poi che tra le variabili più importanti nella scelta sia essenziale anche la presenza di un team competente che affianchi il consulente. Meno indicate, ma non per queste meno importanti ci sono anche altre caratteristiche che fanno di un consulente un professionista nel suo ambito: meno del 20% degli investitori ritiene che le caratteristiche del conto, le piattaforme online, la cordialità del personale o l’assenza di errori siano le variabili più importanti.
Differenze per sesso ed età
Un ulteriore aspetto interessante che evidenzia il sondaggio è che esistono delle differenze di preferenza tra donne e uomini. Per le prime un solido track record di investimenti è fuor di dubbio la variabile che più avvalora un consulente, con il 73% che la pensa così contro solo il 64% degli uomini che sono della stessa opinione. Le donne sono più interessate anche al fatto che il consulente provenga da una raccomandazione autorevole, mentre gli uomini si preoccupano che il consulente sia onesto e affidabile. Gli uomini inoltre sono leggermente più interessati a un buon servizio, a un curriculum senza macchia e a un personale cordiale. Esistono poi delle differenze generazionali. I baby boomers e gli investitori del secondo dopoguerra sono più propensi degli investitori più giovani a ritenere che un buon servizio e un consulente sinceramente interessato alle loro esigenze siano tra le variabili più importanti nella scelta e nel buon proseguio del rapporto. Gli investitori più giovani sono invece più interessati alla disponibilità del consulente, alle piattaforme online e al fatto che il consulente sia proattivo nel contattarli.