Un tempo c’era il Bordeaux, e poco altro. Oggi è tutta un’altra storia: anche il Bel Nettare si è fatto spazio, con umiltà, alla tavola dove banchettano gli dei dell’Olimpo. Al cospetto di Bacco ci sono infatti sempre più vini italiani, che stanno diventando dei veri e propri classici, bramati dai collezionisti di ogni dove che desiderano averli nella loro cantina. Dal Barolo ai Supertuscan da ormai cinque anni a questa parte si è infatti assistito a una continua rivalutazione dei vini prodotti nel Bel Paese.
È quanto emerge, chiaramente, da una recente indagine di Liv-ex, società specializzata in quotazioni di bottiglie di collezione, che ha lanciato sul mercato un indice focalizzato proprio sull’Italia e i suoi ini, il Liv-ex Italy 100. Solo nel 2021 questo è cresciuto del 11,5%, con un apprezzamento negli ultimi 5 anni che è arrivato quasi al 50%. Ma quali sono i vini migliori d’Italia?
I vini da collezione migliori d’Italia
Dare una risposta puntuale a questa domanda è un esercizio non facile che lascia spazio al libero giudizio. Per questo esistono società specializzate che stilano puntualmente classifiche di questo genere. Tra queste una delle più recenti è quella di Wine Search, famoso motore di ricerca di vini che permette di confrontare i prezzi delle migliori bottiglie provenienti da tutto il mondo e che ha evidenziato, quali, a suo dire, sono i 5 migliori vini da investimento italiani:
- Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno (1.309 dollari)
- Brunello di Montalcino Riserva Case Basse di Gianfranco Soldera (1.093 dollari)
- Barbaresco Crichet Paje di Roagna (979 dollari)
- Masseto Antinori (954 dollari)
- Barolo Piè Franco Otin Fiorin di Giuseppe Cappellano (920 dollari)
- Barolo Brunate Riserva di Giuseppe Rinaldi (838 dollari)
- Toscana Igt Case Basse di Gianfranco Soldera (736 dollari)
- Barolo Riserva Pira di Roagna (731 dollari)
- Refosco dei Colli Orientali del Friuli Vigna Calvari di Miani (671 dollari)
- Barolo Le Rocche di Castiglione Falletto di Bruno Giacosa (650 dollari)
Le migliori annate
Certo è che, spesso, il nome non basta. Una delle variabili che incidono di più sul prezzo di una bottiglia è l’anno in cui è stato prodotto. Quali sono le migliori annate? Secondo la Wine Chart di Wine Lister, tra i vini piemontesi trionfano il Barbaresco con le annate del 1990 e del 2004 con un punteggio di 96/100 e il Barolo con la produzione del 2004, del 2007 e del 2010 che ha fatto guadagnare un punteggio di 97/100. Spostandoci in Toscana per il Brunello di Montalcino sono da segnare le annate 1997, 2004, 2006, 2007 e 2010, mentre per il Sangiovese spicca il 2016. Infine per quanto riguarda l’Amarone non si possono non citare le annate 2001, 2006, 2008, 2009 e 2011 che gli hanno fatto guadagnare un punteggio di 93/100.