Elezioni Usa, lo spettro di un voto contestato: gli effetti sui mercati
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Scopri di piùIl punto della settimana sui mercati finanziari insieme ad Angelo Ciavarella, professore all’Università di Greenwich.
Il countdown delle elezioni americane sta per terminare, ma resta ancora un testa a testa tra i due candidati. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Abc News e Ipsos, il 51% dei probabili elettori dichiara di sostenere Kamala Harris a fronte del 47% per Donald Trump. Senza dimenticare che resta un diffuso scetticismo tra gli americani sulle comunicazioni dei due contendenti, con la maggioranza dell’opinione pubblica che considera le promesse elettorali come strategie per ottenere voti piuttosto che come politiche che intendono effettivamente attuare in caso di vittoria.
Elezioni Usa, Trump o Harris? Gli scenari possibili
Ad ogni modo, si aprono principalmente tre scenari dinanzi a noi: un’onda blu democratica, ovvero una conquista della presidenza e una maggioranza in entrambe le Camere; un’onda rossa repubblicana; e infine una vittoria dimezzata, con il futuro presidente costretto a fare i conti con un Parlamento diviso. Ma c’è anche una quarta alternativa da considerare, ovvero quella di una vittoria contestata. Sempre l’analisi di Abc News e Ipsos mostra come due americani su tre considerano la vicepresidente Harris pronta ad accettare il risultato elettorale, qualunque esso sia. Al contrario, solo il 31% ritiene che Trump sia disposto a fare altrettanto.
Ray Dalio: voto contestato? Il rischio più grande
“In occasione dell’ultimo comizio in Michigan, Trump ha rievocato il risultato delle elezioni perse nel 2020 contro Joe Biden, evidenziando come non avrebbe mai dovuto lasciare la Casa Bianca”, spiega a We Wealth Angelo Ciavarella, professore all’Università di Greenwich. “Le sue dichiarazioni sembrerebbero spianare la strada a una possibile contestazione in caso di vittoria della vicepresidente democratica”. Lo stesso Ray Dalio, guru finanziario e fondatore dell’hedge fund Bridgewater Associates, sostiene che “il grande rischio per l’America è la contestazione del voto”, ricorda Ciavarella. Principalmente per due motivi. Innanzitutto, ai mercati non piace l’incertezza. In secondo luogo, perché uno scenario di questo tipo “bloccherebbe l’intera macchina economico-amministrativa”.
Sono solo alcuni dei temi trattati nell’ultima puntata di Weekly Bell, interamente dedicata all’appuntamento politico dell’anno e ai potenziali riflessi sui mercati finanziari. Guarda il video per scoprire come si sono preparate le Borse all’appuntamento elettorale, quali rischi pesano sull’azionario europeo e in che modo un’eventuale vittoria di Donald Trump potrebbe mettere in discussione l’efficacia delle misure adottate nelle ultime settimane dalle autorità cinesi.
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