Elezioni Germania: Borsa in rialzo dopo vittoria Cdu di Merz. E ora?

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La Cdu di Merz vince le elezioni in Germania. Si va verso una coalizione con l’Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz. Dax in rialzo in scia al voto. Saverio Berlinzani, senior analyst di ActiveTrades: “La correlazione con l’S&P 500 dovrebbe rimanere elevata”

Friedrich Merz e la sua Cdu-Csu hanno vinto le elezioni federali in Germania. Il principale partito di centrodestra tedesco ha ottenuto il 28,5% dei voti e 208 seggi, seguito dall’ultradestra di Alternative fur Deutschland (Afd) con il 20,7% e 151 seggi. Al terzo posto l’Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz, fermo al 16,5% e 120 seggi. Scholz si è assunto “la responsabilità dell’amara sconfitta”, sfilandosi dai colloqui di coalizione con i cristianodemocratici: “Non rappresenterò la Spd in un governo guidato dalla Cdu, né condurrò i negoziati. Qualcun altro dovrà farlo. In ogni caso, io non sono disponibile per questo”, ha dichiarato in una tavola rotonda post-elettorale trasmessa dalle emittenti pubbliche.

Elezioni Germania: verso un governo a due con l’Spd

Ad ogni modo, i risultati sono in linea con i sondaggi preelettorali e sembrerebbero spianare la strada a una coalizione a due con i socialdemocratici. Insieme, Cdu/Csu e Spd conterebbero su 328 seggi. Merz ha annunciato che intende formare un nuovo governo entro Pasqua, dichiarando trionfante “il mondo là fuori non ci aspetta”. Bene il Dax, che scatta oltre l’1% per poi rallentare il passo. L’indice tedesco si è rivelato il miglior indice azionario europeo nel 2024, con una performance di circa il 19% nonostante in molti non si riferissero più alla Germania come la locomotiva d’Europa ma come una zavorra per l’eurozona. E adesso?

Dax in rialzo in scia alle elezioni federali tedesche

“Per capire quale sarà la direzione del Dax, occorre innanzitutto esaminare i motivi alla base della sua resilienza, nonostante la Germania in recessione”, racconta Saverio Berlinzani, senior analyst di ActiveTrades intervenuto in occasione dell’ultima puntata di Weekly Bell, la trasmissione di We Wealth in onda ogni lunedì mattina per fare il punto sui mercati finanziari e gli appuntamenti macroeconomici della settimana. “Osservando il listino, risulta evidente una correlazione significativa con l’S&P 500 e la ragione sta nella forte esposizione internazionale dei suoi titoli. Buona parte delle società incluse nel Dax generano il 75% dei profitti all’estero, rendendo l’indice poco vulnerabile alla politica interna”, spiega l’analista.

“Occorre poi segnalare gli aspetti legati all’euro”, prosegue Berlinzani. “Ricordo che a inizio 2024 il surplus commerciale tedesco arrivava a 24 miliardi di euro al mese, a settembre era sceso a 13 miliardi, mentre a novembre e dicembre abbiamo assistito a un recupero della congiuntura, con un surplus sui 31 miliardi. Questo perché a settembre il tasso di cambio euro-dollaro era pari a 1,12, mentre oggi vale 1,05, il che ha aiutato tutte quelle aziende del listino tedesco che non hanno ricavi all’estero”, dichiara l’esperto. Intanto, il settore automotive conta meno del passato all’interno del paniere: se nel 2014 pesava il 17%, oggi si parla del 7%. Un altro aspetto che, secondo Berlinzani, spiega la performance della Borsa tedesca.

Europa batte Wall Street: e adesso?

“È evidente che ora il governo dovrà affrontare sfide importanti, a partire dal nodo degli investimenti su difesa ed energia fino alla politica industriale. È una situazione che nel 2025 dovrà esplodere in qualche modo”, afferma l’analista. I gestori di fondi europei, sondati da Bank of America nella seconda settimana di febbraio, hanno intanto indicato lo stimolo fiscale in Germania come il catalizzatore rialzista più probabile per le azioni europee nel 2025, con un consenso del 31%. Europa che, finora, ha guadagnato terreno rispetto a Wall Street: l’Euro Stoxx 50 segna un rialzo dell’11,25% da inizio anno a fronte del +2,46% dell’S&P 500.

“Rispetto ad altri paesi europei è probabile che la corsa del Dax continui”, sostiene Berlinzani. “Le aspettative sugli utili per azione nel listino tedesco ruotano intorno al 10,5% a fronte del 12,5% dell’indice a stelle e strisce. Quindi la correlazione tra Dax e S&P 500 dovrebbe rimanere elevata, indipendentemente da quello che potrebbe succedere sul fronte delle politiche del governo tedesco”, dichiara l’esperto. Poi conclude: “Fatte queste premesse, secondo alcuni grandi gestori il 2025 sarà un anno di grande incertezza e Wall Street correggerà. Un aspetto da monitorare, se la correlazione con il listino tedesco resterà effettivamente elevata. Alla luce delle diverse incognite, potrebbe essere utile valutare una rotazione dai titoli growth ai titoli value, più stabili e meno rischiosi”.

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