Nel 2023 gli investimenti in venture capital in Italia hanno superato il miliardo di euro. Per il terzo anno consecutivo. Una buona notizia? Poteva essere migliore: i 1.048 milioni di euro allocati dai venture capitalist su startup e imprese ad alto potenziale hanno rappresentato il -49,6% rispetto a quanto investito nel 2022 (2.080 milioni di euro). Sono diminuiti anche i deal: 263 contro i 326 dell’anno precedente. I dati nel rapporto annuale EY Venture Capital Barometer. L’Italia è in linea con la generale contrazione osservata a livello internazionale. Secondo lo studio, l’andamento del 2023 indica una fase di consolidamento dell’ecosistema del capitale di ventura, il quale dimostra comunque di aver raggiunto una massa critica di raccolta rilevante nonostante l’interruzione della crescita e la conseguente pausa nella corsa al raggiungimento degli investimenti privati internazionali.
Investimenti in venture capital in Italia, le previsioni per il 2024
Per il 2024 le previsioni non sono migliori: «Per il 2024 indichiamo che tali investimenti supereranno di poco l’1% del pil, contro una media EU di circa il 2,4%», commenta Marco Daviddi, managing partner strategy and transactions di EY in Italia. Un trend che comporta «grandi difficoltà per il nostro tessuto produttivo nell’adottare tecnologie e trasformazioni necessarie a garantire competitività, produttività, crescita dei salari e valorizzazione delle competenze».
Tuttavia il superamento della soglia del miliardo per il terzo anno consecutivo fa guardare «con positività agli indicatori macroeconomici futuri e alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale, settore nel quale in Italia le competenze sono molto valide. Ciò che emerge quest’anno dalla nostra analisi è che le aziende ad alto contenuto tecnologico, in particolare quelle afferenti allo sviluppo di software e servizi digitali, hanno trainato gli investimenti e attratto l’interesse degli investitori anche stranieri sul nostro ecosistema, creando le basi per scalare nel prossimo futuro».
La flessione degli investimenti «riflette le incertezze globali di tale asset class», afferma Gianluca Galgano, startup and venture capital leader, EY in Italia. «Una situazione influenzata dal contesto economico-finanziario, caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse e frenata della spesa a causa della spirale inflazionistica. Una dinamica che non è un fenomeno solo italiano».
Gianluca Galgano evidenzia inoltre che «nel 2023 sono mancati i mega-round». Rispetto all’anno precedente «si è verificata una significativa flessione nei round di investimento di grandi dimensioni (serie c, Late vc, e growth equity vc), dimezzatisi». Gli investimenti pre-seed e seed sono rimasti stabili; i round di early vc invece «hanno mostrato una tendenza decrescente, indicando la maggiore cautela degli investitori in periodi di incertezza». Tuttavia il sentimento di fondo resta positivo: «Nonostante la contrazione contingente, la situazione italiana non appare cupa, bensì come una fase di stabilizzazione dell’ecosistema del venture capital. Il superamento, per il terzo anno consecutivo a partire dal 2021, della soglia del miliardo di euro rappresenta un significativo passo avanti, testimoniando la maturazione e consolidamento del mercato, con un aumento sia del numero di startup sia delle opportunità di crescita».
Investimenti di venture capital nel 2023 in Europa
In ambito europeo, il Regno Unito si distingue come la nazione con il più elevato livello di investimenti pro-capite, pari a 227 euro. Seguono la Francia con 108 euro e la Germania con 75 euro. L’ultimo posto è occupato da Spagna e Italia, con 28 e 17 euro rispettivamente. Rispetto al 2022. Vi è tuttavia un decremento degli investimenti pro-capite in tutte le nazioni. Spagna e Italia emergono con un decremento del -54% e -50%.
La distribuzione regionale degli investimenti
La Lombardia si conferma il terreno più fertile e promettente per le startup italiane, sia per numero di operazioni (111) che per capitali raccolti dalle proprie imprese (62,1% della raccolta totale). In generale, rispetto al 2022.
In tutta Italia, si sono ridotti sia i deal che il loro controvalore. Tuttavia, è nel nord Italia che si è verificata la contrazione più significativa (790 milioni rispetto ai 1.838 milioni del 2022). Nel centro e nel sud, il valore della raccolta totale, benché esiguo, risulta in leggero miglioramento (258 milioni di euro rispetto ai 242 milioni di euro del 2022).
Quali i settori in cui i venture capitalist hanno investito di più in Italia?
Il 71% degli investimenti totali nell’anno 2023 è andato a: software e servizi digitali (26 transazioni per 226 milioni di euro), principalmente attribuibili agli investimenti in Bending Spoons e Alps Blockchain; tecnologia e internet delle cose (D-Orbit); sanità e scienze della vita; energia e riciclo; fintech.
Le cinque operazioni che nel corso del 2023 hanno raccolto i finanziamenti più consistenti sono state: Bending Spoons (100 milioni di euro); D-Orbit (100 milioni di euro); Aavantgarde Bio (61 milioni di euro); Energy Dome (55 milioni di euro) e Fabrick (40 milioni di euro).