Nel 2024 l’aspettativa media di vita in Italia nel è stata di 83.8 anni, tra le più alte del Vecchio continente ed entro il 2040 circa un terzo della popolazione del Belpaese avrà più di 65 anni. E’ un quadro sfidante quello che si legge incrociando i dati del rapporto annuale 2024 dell’Istat, le cui evidenze sottolineano come quello della longevità sia oggi un tema di cruciale importanza per gli Italiani. Se da un punto di vista sociale avere una vita più lunga sia innegabilmente un fattore positivo, ciò può altresì creare importanti squilibri finanziari generati da una discrepanza tra aspettative, previsioni e realtà. Il rischio di sopravvivere alle proprie disponibilità, infatti, si rende sempre più concreto ed è per questo che diventa fondamentale ripensare le strategie di gestione del patrimonio. Ne parliamo con Andrea Caraceni, amministratore delegato di CFO SIM.
Nuovi orizzonti di pianificazione
Sotto il profilo della pianificazione finanziaria, l’allungamento dell’aspettativa di vita impone un ribilanciamento dell’allocazione finanziaria verso asset class la cui redditività sia quanto più possibile prevedibile e resiliente alla volatilità.
“In quest’ottica – spiega l’AD di Cfo SIM – l’obbligazionario acquisisce particolare importanza nella pianificazione, dal momento che il fixed income governativo o investment grade è capace di offrire protezione e stabilità del rendimenti. Tuttavia, le obbligazioni devono essere selezionate e gestite con attenzione, preferibilmente tramite una strategia detta della “scaletta”: investire in bond con scadenze diversificate consente di ottenere liquidità costante, protezione del capitale e flessibilità per adattarsi ai bisogni che emergono nel tempo”.
A fianco al desiderio di proteggere il patrimonio vi è poi quello di rendere il suo trasferimento ai propri cari il più fluido ed efficiente possibile. Con l’aumento della longevità, infatti, si modifica il tradizionale ciclo generazionale di successione patrimoniale e aziendale.
“Il momento del passaggio del controllo d’impresa viene sempre più ritardato, con effetti importanti
sulla governance e sulle dinamiche familiari. Ciò richiede strategie più sofisticate, che sappiano gestire leadership e passaggio generazionale con equilibrio. Ecco perché risulta cruciale diversificare per ridurre il rischio imprenditoriale, anche attraverso holding familiari o strutture societarie internazionali che garantiscano continuità e stabilità finanziaria nel lungo termine”.
Un nuovo ruolo per gli advisor
Insieme ai bisogni e alle prospettive delle persone, la longevity sta provocando anche un’evoluzione della figura e del ruolo degli advisor.
“Il ruolo degli advisor – spiega l’Ad di CFO Sim – cambia radicalmente rispetto al passato: non si limitano più alla semplice crescita patrimoniale, ma diventano figure di riferimento per il coordinamento fra generazioni. Sono chiamati a implementare strumenti sofisticati come trust e pianificazioni complesse, capaci di integrare esigenze sanitarie, patrimoniali e fiscali. Il dialogo intergenerazionale diventa centrale per tutelare il patrimonio e assicurare una pianificazione realmente sostenibile nel tempo. La gestione patrimoniale deve assumere un aspetto multidimensionale, incorporando pianificazione sanitaria, protezione patrimoniale, strumenti assicurativi e strutture societarie flessibili come trust e holding, per garantire sicurezza e continuità nel lungo periodo”.
Articolo tratto dal Magazine di Aprile 2025