Nel 2024, il mercato italiano del private equity e del venture capital ha registrato una crescita significativa, con investimenti che hanno raggiunto i 14.903 miliardi di euro, segnando un incremento dell’83% rispetto all’anno precedente. Questi i dati presentati da AIFI, in collaborazione con PwC Italia. Nonostante le difficoltà economiche globali nel 2024, dovute anche alle tensioni geopolitiche e alle elezioni, la riduzione del costo del denaro da parte della Banca centrale europea ha favorito l’espansione del settore, in particolare nei comparti più innovativi.
Nel complesso, la raccolta è stata positiva: il mercato si sta riportando ai livelli precedenti, dopo un 2023 difficile. La raccolta di mercato è cresciuta del 136%, mentre quella totale è aumentata del 77% rispetto all’anno precedente. La componente domestica ha rappresentato il 66% del totale, segnale di un crescente interesse da parte degli investitori italiani nei confronti dell’asset class. Fondi pensione, casse di previdenza e investitori istituzionali hanno avuto un ruolo chiave in questa espansione. Ma, allo stesso tempo, gli investitori tradizionali sono i più importanti per volumi.
Investimenti: il ritorno delle grandi operazioni
Il 2024 ha visto l’arrivo, anche in Italia, delle operazioni di grandi dimensioni, con 10 large deal e 6 mega deal che hanno rappresentato il 59% dell’ammontare complessivo investito. Il segmento buyout si conferma il più rilevante, con investimenti pari a 6,5 miliardi di euro (+19% rispetto al 2023). L’early stage continua a essere il primo per numero di operazioni (437), nonostante un calo del 5% rispetto all’anno precedente.
Se da un lato il private equity ha beneficiato della ripresa dei deal di grandi dimensioni, il capitale di sviluppo ha vissuto un anno difficile. Gli investimenti in questo segmento sono calati del 26%, attestandosi a 695 milioni di euro. Il segmento di infrastrutture ed expansion sono quelli che hanno subito la perdita principale. Insomma, il mercato rimane stabile nei numeri e cresce nei volumi, ma l’espansione incontra ostacoli: è necessario un maggiore afflusso di capitale per lo sviluppo.
A livello settoriale, il comparto ICT ha attratto il maggior numero di operazioni (30% del totale), seguito da beni e servizi industriali (17%) e dal settore medicale (11%). Sul piano geografico, la Lombardia si conferma la regione leader, con il 44% degli investimenti totali.
Disinvestimenti in crescita
Il 2024 ha registrato un forte incremento dei disinvestimenti, con 157 exit (+59%) e un ammontare complessivo di 5,7 miliardi di euro, più che triplicato rispetto al 2023. La vendita a soggetti industriali ha rappresentato il canale principale per le exit, con il 44% del totale.
Prospettive future
In Italia c’è ancora spazio per crescere e anzi, il capitale di sviluppo deve necessariamente crescere. Oggi, con la possibile pace tra Russia e Ucraina e il progetto europeo ReArm, in Europa c’è spazio per vedere una crescita negli investimenti.
Guardando al 2025, il venture capital sembra mantenere un buon livello di vivacità, con un crescente interesse per IT e cybersecurity.
Nonostante le incertezze globali, il mercato del private equity e del venture capital italiano dimostra una resilienza notevole, con una crescente attrattività per i capitali internazionali e un sempre maggiore coinvolgimento degli investitori istituzionali nazionali. L’evoluzione del 2025 dipenderà dalla capacità degli operatori di adattarsi a uno scenario in continua evoluzione, cogliendo le opportunità offerte dai settori più innovativi e strategici.