Il 62% degli americani ritiene che l’advisor sia fondamentale per il successo della pianificazione previdenziale il 59% per il successo degli investimenti in senso più generale
E’ quanto si apprende da un nuovo sondaggio condotto negli Stati Uniti dall’Insured Retirement Institute, con l’American Equity Investment Life Insurance e la Eagle Life Insurance Company
Dall’indagine si evince che il 62% degli americani ritiene che l’advisor sia fondamentale per il successo della pianificazione previdenziale il 59% per il successo degli investimenti in senso più generale. Il 56% sostiene di essere più preparato alla pensione grazie al consulente, contro il 15% che afferma di non aver riscontrato miglioramenti da questo punto di vista. Sei intervistati su dieci chiedono al consulente non solo di selezionare i prodotti d’investimento adeguati, ma anche di spiegarli in modo da descriverne il ruolo nella strategia d’investimento. Solo il 6% delega tutto al consulente, senza interessarsi attivamente.
Un deciso 72% dice, inoltre, che la professione del consulente debba essere molto regolamentata e quasi quattro intervistati su dieci, nonostante i benefici sopra descritti, crede che i consulenti finanziari siano troppo costosi.
“Prepararsi e gestire i rischi del pensionamento, come esaurire le risorse finanziarie ed essere colpiti da significative spese sanitarie, può essere complesso, impegnativo e francamente scoraggiante anche quando i mercati sono generalmente favorevoli”, ha detto Frank O’Connor, Vicepresidente Iri, “ma il rischio di rimanere senza denaro durante il pensionamento è stato evidenziato negli ultimi tempi a causa dell’estrema volatilità del mercato che complica le decisioni di investimento. I pensionati e i quasi-pensionati si rivolgono spesso ai consulenti finanziari per un aiuto e sono più propensi a guardare ai loro consulenti per informazioni e assistenza nella scelta dei prodotti finanziari rispetto ad altre fonti”.
Consulenti, l’importanza del brand e del passaparola
Quantomeno negli Stati Uniti, il consulente finanziario risulta decisamente più importante di amici e parenti nella selezione degli investimenti: il 47% degli intervistati reputa molto importante il consiglio dell’advisor nella scelta dei prodotti finanziari, mentre un più contenuto 37% dice lo stesso del suggerimento della propria rete di relazioni non professionali. Più importante di tutto nella scelta di un investimento, però, è la solidità finanziaria della compagnia (73%) e la sua reputazione (72%).
A monte, però, il consulente finanziario viene scelto con larga maggioranza, proprio grazie al consiglio di parenti ed amici: questo avviene in sei casi su dieci, mentre il consiglio sul luogo di lavoro conta molto meno (12%) così come le ricerche su internet (11%) o la pubblicità (3%). Per i consulenti autonomi, poi, essere scelti diventa più complicato se si tiene conto del fatto che l’81% degli intervistati reputa molto o in qualche modo importante l’appartenenza del consulente a una società dal nome riconoscibile. Questo, calato nella realtà italiana, potrebbe essere considerato un vantaggio strategico per le reti che fanno riferimento a grandi gruppi bancari o assicurativi.