Cosa farà il nuovo team di Ersel in Lussembrugo?
Intercettare nuove opportunità mentre la ricchezza è al suo passaggio generazionale, unitamente al ricambio anagrafico dei banker, e il contesto di investimento è mutato: sono alcuni dei punti di attenzione del private banking in questo momento e negli anni a venire. Anche per questo, la banca privata Ersel ha compiuto un nuovo, importante passo nella sua crescita europea: il 4 dicembre 2023 ha annunciato infatti di aver espanso le proprie attività di gestione patrimoniale in Lussemburgo, integrando nel suo organico un nuovo gruppo di lavoro dedicato ai mercati nordici. I wealth manager opereranno nella nuova sede di Ersel nel centro della città di Lussemburgo, accanto alla Borsa, consolidando il presidio del gruppo nel granducato, lì presente da 15 anni con il suo modello di business basato sulla collaborazione con una pluralità di banche depositarie nelle principali piazze finanziarie dell’Ue, collaborando con diverse compagnie di assicurazione, avvocati fiscalisti e fiduciari per servire le complesse esigenze transfrontaliere della clientela uhnwi (ultra high net worth). Noi abbiamo raggiunto Andrea Rotti, ad del gruppo Ersel, per saperne di più.
Come mai la decisione di Ersel di espandersi ulteriormente nei mercati nordici? C’è stata una richiesta specifica del mercato?
«Il mercato del private banking è in continua evoluzione e perseguire l’allargamento della clientela in chiave internazionale può rappresentare un’opportunità anche per un gruppo come Ersel, fortemente focalizzato sul ruolo di boutique per la clientela italiana. La decisione è stata presa principalmente per la conoscenza e la forte stima riposta in un team di banker svedesi che segue principalmente clientela nordica imprenditoriale. Contiamo che possano nascere sinergie di servizio tra la clientela italiana e quella nordica da mettere a fattor comune nel gruppo».
La clientela private afferente al Lussemburgo è italiana o mitteleuropea?
«Il nuovo team sarà dedicato alla clientela nordica ma pensiamo che avere un maggior presidio di private banking in uno dei cuori finanziari dell’Europa ci permetterà di intercettare in futuro nuove opportunità di sviluppo commerciale».
Quali servizi di private banking sono più richiesti nel contesto del nord Europa?
«Sicuramente la gestione discrezionale e la consulenza finanziaria sui patrimoni. Le nostre competenze nella gestione dei patrimoni complessi possono essere un valore aggiunto in quel contesto, e si aggiungono a quelle del nuovo team, che ha lavorato nel settore bancario privato in Lussemburgo per più di 15 anni sviluppando una rete internazionale che assiste gli uhnwi nel presidiare le complesse esigenze del loro patrimonio».
Assumerete anche wealth manager italiani?
«Al momento siamo focalizzati sull’ingresso del nuovo team svedese, che, guidato da Dennis Nygren, nominato responsabile del private banking, e sotto il controllo di Andrea Saura, general manager di Ersel Gestion Internationale Sa, arriverà a contare un totale sette persone».
Quali sono le problematiche patrimoniali più stringenti che in questo momento il pb deve affrontare?
«Il private banking è un settore maturo e al contempo altamente competitivo e i suoi attori devono saper bilanciare correttamente costi e ricavi con gli investimenti per mantenere un posizionamento distintivo. Una delle sfide maggiori che si pongono è la gestione del passaggio generazionale della ricchezza della clientela unitamente alla gestione del progressivo ricambio interno alla comunità dei banker, dovuto a questioni anagrafiche. Anche il mutato contesto di investimento, a seguito del ritorno dell’inflazione e della ripresa dei tassi, obbliga a ripensare sia alcune modalità di servizio sia l’offerta di soluzioni di investimento, per far fronte alle mutate richieste dei clienti».
Quali sono gli altri presidi del gruppo Ersel all’estero?
«Ersel ha intrapreso un percorso di crescita in Italia, dove intende continuare a espandersi grazie all’ingresso di nuovi banker a Milano e Roma, con l’intenzione di rafforzare la propria presenza anche in Veneto. Tuttavia, il gruppo estende i propri presidi anche all’estero: prima con la sede di Londra, aperta nel 2010 e chiusa per la Brexit, e poi con l’espansione in Lussemburgo, dove ha scelto di focalizzare le attività di private banking. Si tratta di un’operazione che da un lato ci consente di avere un presidio maggiore in uno dei cuori finanziari dell’Europa e di poter intercettare nuove opportunità per i nostri clienti, e dall’altro di diversificare la provenienza delle masse gestite».
Come amministratore delegato del gruppo Ersel, una previsione sui principali trend del private banking nel 2024.
«Uno dei principali trend di quest’anno, che vedremo anche nel 2024, è la ricerca di opportunità di investimento nei private market da affiancare alle più tradizionali offerte di investimento sui mercati mobiliari. Sul primo fronte, la nostra strategia si traduce nella ricerca di partnership specialistiche e nella realizzazione di operazioni di club deal tipiche di una boutique finanziaria, come quella annunciata di recente al fianco di Azzurra Capital Management nel capitale di Desa-Chainteclair. Sul secondo fronte, continuiamo in una strategia intrapresa da tempo dell’allargamento dell’offerta, per la clientela di fascia alta, a contenuti di personalizzazione e di consulenza maggiore rispetto al passato».