Mercati pronti alle presidenziali 2020? 5 consigli per investire

La storia passata insegna che le elezioni presidenziali non hanno mai inciso granché sul rendimento degli investimenti, specie quelli di lungo termine. Che cos’ha discriminato un investitore soddisfatto da uno non profittevole?

Capacità di rimanere posizionati: è questa la discriminante tra un investitore profittevole ed uno insoddisfatto in tempi di presidenziali americane. Come evidenziato dagli esperti di Capital Group, analizzando i risultati elettorali dal 1932 ad oggi, i listini statunitensi hanno guadagnato quota a prescindere dal partito del presidente salito alla Casa Bianca, fosse esso repubblicano o democratico.

I movimenti di breve periodo sui mercati possono creare nuove opportunità o, viceversa, disincentivare del tutto l’ingresso. E’ il caso del settore sanitario e, di rimando, di quello farmaceutico, sovente utilizzato dai candidati come oggetto di campagna elettorale (in tema di assistenzialismo e garanzia di servizio minimo).
“Investire in un anno di elezioni può mettere i nervi a dura prova, ma si tratta perlopiù di rumori di fondo. Dopodiché i mercati vanno avanti per la loro strada” ha commentato Greg Johnson, portfolio manager di Capital Group.

Investire in vista delle presidenziali: 3 novembre 2020

Ciò che è certo è che la turnata elettorale americana 2020 catalizzerà l’attenzione dei mercati, in un clima già turbato dalle tensioni della guerra commerciale, dal rallentamento generalizzato della crescita mondiale e da fattori di instabilità politica.
In attesa di conoscere il verdetto alle urne del 3 novembre 2020, nel corso del prossimo anno i mercati potranno beneficiare di una politica monetaria tornata accomodante e del supporto delle principali banche centrali, Federal Reserve in primis, intenzionata a scongiurare qualsiasi possibilità di nuova recessione economica.

1 Meglio prima che poi

In un contesto in cui la disoccupazione Usa si attesta al di sotto del 4% e la crescita salariale ha iniziato a fare i primi passi in avanti, “quando si tratta di ciclo economico è sempre meglio essere in anticipo piuttosto che in errore” hanno ricordato gli esperti. Gli investitori dovrebbero quindi iniziare ad assicurarsi che i propri portafogli azionari siano ben equilibrati, pronti a reagire ad eventuali correzioni.

2 Spostarsi su posizioni value paga?

Il problema di una strategia value è che tale etichetta può essere fuorviante. “Non tutti gli investimenti orientati al valore si sono comportati in maniera difensiva durante le ultime ondate di volatilità” hanno commentato gli esperti, fallendo quindi dal compito di modulare gli eccessivi scompensi di portafoglio.

3 Ottimizzare coi dividendi conviene

Per provare a giocare in difesa, gli investitori possono affidarsi ad un mix di società capaci di crescere in qualsiasi fase del ciclo economico, operando in settori tendenzialmente più stabili e meno legati al contesto circostante. “Tendo a concentrarmi su aziende che distribuiscono dividendi, con elevati flussi di cassa liberi e utili sottostanti in crescita, uscite indenni dalle precedenti fasi ribassiste” ha argomentato Joyce Gordon, portfolio manager Capital Group.

4 L’investment grade è da considerare?

“Mi tengo alla larga dalle aziende che si sono indebitate oltremisura” ha aggiunto Gordon. “Le società di fascia bassa dello spettro investment grade possono incontrare difficoltà di finanziamento durante una fase di recessione, accrescendo il rischio di un taglio dei dividendi”.

Tra le realtà che sono state in grado nel recente passato di superare le avversità senza intaccare il proprio rating creditizio si annoverano alcune eccellenze di settore, dal farmaceutico (è il caso di UnitedHealth), al tecnologico-informatico (Microsoft), ai beni di largo consumo (Procter & Gamble), alle vendite al dettaglio (Home Depot).

5 Quanto conta il poter fare prezzo

L’apertura di mercato all’innovazione ha spinto le aziende più in linea coi cambiamenti del mercato ad adeguare la propria offerta di attività al nuovo contesto. In primis, le realtà di semiconduttori: “La domanda di chip è destinata ad aumentare” ha spiegato Steve Watson, portfolio manager azionario di Capital Group. “Grazie al miglioramento delle prassi concorrenziali, i prezzi non sono crollati quando la domanda ha rallentato. Questo potere di fissazione dei prezzi può diventare ancora più poderoso in una fase caratterizzata da tassi sui minimi storici”.

Altri settori che possono beneficiare del potere di fissazione dei prezzi sono, ad esempio, le vendite online (capeggiate dalla piattaforma Amazon) nonché i prodotti aerospaziali (ove i costruttori Boeing e Airbus si spartiscono il mercato beneficiando della crescente domanda di velivoli da parte della Cina).

 

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