Chi non conosce l’inconfondibile bottiglia trasparente con l’etichetta dai colori dell’oro dello Champagne Cristal? I piu? attenti avranno anche notato che il fondo della bottiglia e? piatto, non come gli altri Champagne (la cui bottiglia ha fondo concavo).
La storia e? curiosa. Alessandro II Romanov, Zar di Russia, grande consumatore di Champagne insieme alla sua corte (circa 500 mila bottiglie all’anno!), non voleva correre il rischio che le scure bottiglie tradizionali di Champagne potessero celare veleni e l’incavo del fondo addirittura esplosivi. Cosi? chiese alla Maison Roederer, suo principale fornitore, di progettare una bottiglia trasparente e dal fondo piatto per poterne visionare il contenuto. Non solo, lo Champagne avrebbe dovuto essere esclusivo e speciale, con l’intento di celebrare se stesso davanti al mondo.
Cosi?, nel 1876, Louis Roederer lancio? una nuova idea e creo? la prima “cuve?e de prestige” sotto il nome di “Cristal”. Un grande champagne che si presenta come un vero “gioiello”: la bottiglia fu ideata interamente in cristallo, col fondo piatto e l’etichetta con i colori dell’oro.
Oggi le bottiglie sono di vetro, ma sono rimaste trasparenti, con l’etichetta dorata e il fondo piatto. Alessandro II aveva ragione a temere per la sua vita. Sopravvisse a ben cinque attentati, ma fu assassinato dalla bomba di un terrorista rivoluzionario a San Pietroburgo il 13 marzo 1881.
Nata nel 1776, Louis Roederer ancora oggi e? una delle pochissime Maison in Champagne in mano alla famiglia di origine. Fre?de?ric Rouzaud, l’attuale Presidente e Amministratore delegato, rappresenta infatti la settima generazione della famiglia Roederer.
Una storia che inizia quando Louis Roederer, uomo illuminato, prende la decisione, lungimirante e controcorrente rispetto agli usi dell’epoca, di acquistare i vigneti necessari per produrre il suo Champagne. Mentre altri acquistano l’uva, Louis Roederer cura il vigneto, cerca di capire il carattere di ogni appezzamento e acquista metodicamente i migliori terreni della regione. E? convinto che la qualita? di un grande vino dipenda dal terreno e dalla possibilita? di poter controllare tutte le fasi dell’elaborazione del vino, inclusa la produzione dell’uva, creando cosi? uno stile, uno spirito e un gusto del tutto originali.
Un approccio mantenuto nel tempo dai suoi successori. Roederer oggi possiede 243 ettari di proprieta? dislocati tra i Grands e Premiers Crus della Montagne de Reims, della Co?te des Blancs e della Valle?e de la Marne. Una suddivisione essenziale, perche? ognuno di questi terroir da? vini con diverse caratteristiche di corpo, struttura, bouquet, eleganza e finezza. Dal 1845 tutti i millesimati Louis Roederer provengono esclusivamente dalle vigne di proprieta?, cosa unica nella Champagne.
All’inizio del nuovo millennio, sotto l’egida di Jean-Baptiste Le?caillon, chef de cave dal 1999, inizia il progetto di conversione alla biodinamica, a oggi sono ben 140 gli ettari coltivati secondo questi principi, facendo di Roederer il piu? grande produttore bio della regione.
Non solo, avvalendosi delle nuove tecniche disponibili, viene svolta un’analisi approfondita dei suoli di proprieta? per capire, con ancora piu? precisione, rispetto a quello che gia? si conosceva, le caratteristiche e le potenzialita? di ogni singolo terreno, portando all’individuazione di ben 410 parcelle le cui uve vengono curate, vendemmiate e vinificate separatamente. Sta qui il segreto della qualita? degli champagne di Roederer.
Cristal (circa 60% Pinot Noir e circa 40% Chardonnay), la “cuve?e de prestige”, e? prodotto solo nelle migliori annate con le migliori uve di proprieta?, provenienti da 45 parcelle, tutte da villaggi Grand Cru: Verzy, Verzenay, Beaumont, ed Ay per il Pinot Noir e Mesnil sur Oger, Avize e Cramant per lo Chardonnay.
Uno champagne eccezionale, dal grande potenziale di invecchiamento come conferma l’assaggio di annate come la mitica 1988 e 1995. Negli ultimi vent’anni Jean-Baptiste Le?caillon ha inanellato una serie di Cristal straordinari, a partire dall’annata 2002 che, insieme alla tradizionale densita? e opulenza ci ha donato delicatezza e finezza, raggiungendo poi la perfezione con l’annata 2008 e una nuova dimensione con la 2013, per chi ha avuto la fortuna di assaggiarla. Veri capolavori.
Cristal 2013 e? figlio di un’annata calda, caratterizzata da un ciclo particolarmente tardivo e una fioritura raggiunta i primi giorni di giugno. Il calore dell’estate, e la presenza di sole da record, ha portato alla perfetta maturazione fenolica delle uve la cui raccolta autunnale ha contribuito a restituire vini eleganti e di intensa freschezza. Niente fermentazione malolattica a conferma di essere al cospetto di una grande annata e quindi adatta per la produzione del Cristal.
Definito come il “Cristal dei Cristals” per la sua potenza e finezza, questo 2013 ha un perlage che s’intreccia alla materia. Sensazioni mielate si diffondono rendendo netto e ineludibile il confronto e il contrasto con la patina iodata che ne solleva, nobilitandolo, il gusto. E? un vino denso, dalla filigrana tannica finissima scaldata da una componente vinosa che abbraccia una rigatura ampissima e salata.