Con oltre 10 mila miliardi di dollari USA nei fondi del mercato monetario a livello globale, gli investitori si trovano davanti a un bivio: mantenere liquidità con tassi d’interesse potenzialmente in calo o guardare a nuove opportunità. Gli esperti dei Team di Investimento e Portfolio Construction and Strategy di Janus Henderson Investors, l’obbligazionario core e i titoli cartolarizzati emergono come opzioni interessanti, capaci di offrire rendimenti prevedibili e maggiore stabilità. Vediamo perchè nel nuovo Market GPS 2025 della casa di gestione angloamericana.
Il ruolo strategico dell’obbligazionario core
L’iniezione di liquidità durante la pandemia e i cicli di rialzo dei tassi hanno reso i fondi del mercato monetario una scelta sicura per molti investitori. Tuttavia, con le banche centrali che prevedono una riduzione dei tassi, il contante rischia di perdere parte della sua attrattiva. Gli strumenti obbligazionari core, come i titoli garantiti da ipoteca (MBS), offrono una valida alternativa, combinando rendimenti competitivi e prevedibilità.
Storicamente, lo yield to worst iniziale è stato un indicatore affidabile delle performance obbligazionarie. Attualmente, rendimenti iniziali tra il 4,5% e il 5% per le obbligazioni core statunitensi rappresentano una base solida per chi desidera maggiore stabilità. In particolare, i titoli garantiti da agenzie federali si distinguono per la capacità di generare spread superiori rispetto ai Treasury, con un margine di rischio ben gestito.
Titoli cartolarizzati: opportunità o rischio calcolato?
Un settore particolarmente promettente è quello dei titoli cartolarizzati, che attualmente si trovano a valutazioni inferiori rispetto alle medie decennali. Con un patrimonio complessivo di 2,5 trilioni di dollari USA, questi strumenti potrebbero offrire agli investitori un’opportunità unica di accedere a rendimenti elevati con una minore dispersione rispetto ai titoli societari equivalenti, rispetto ai quali risultano meno cari.
Nel contesto attuale, caratterizzato da incertezza sull’inflazione e sui tassi di interesse, i titoli cartolarizzati potrebbero rappresentare una strategia vincente. Se l’economia statunitense dovesse entrare in una fase di rallentamento, è probabile che questi strumenti reggano meglio rispetto agli spread del credito societario. Al contrario, uno scenario di soft landing potrebbe amplificare i guadagni, grazie al margine di contrazione degli spread.
Il margine di sicurezza come bussola strategica
La priorità per gli investitori in obbligazionario rimane la gestione del rischio. Mentre gli spread del credito societario si avvicinano ai minimi storici, i titoli cartolarizzati offrono un equilibrio più favorevole tra rischio e rendimento. Anche in uno scenario di ampliamento degli spread ai massimi decennali, questi strumenti potrebbero continuare a generare risultati positivi grazie ai redditi da cedola elevati e alle valutazioni ancora interessanti.
Conclusioni: un nuovo capitolo per gli investitori
Per chi è alla ricerca di alternative strategiche al contante, il panorama obbligazionario presenta un ventaglio di opportunità. Sia i titoli core che i cartolarizzati si rivelano strumenti potenti per navigare le incertezze economiche e trarre vantaggio dai cambiamenti dei tassi di interesse. Gli investitori e i professionisti della gestione patrimoniale dovrebbero considerare questi strumenti come pilastri di una strategia diversificata e resiliente.