“Se non lo sai spiegare in modo semplice, non l’hai capito abbastanza bene”. La celebre frase di Albert Einstein è quasi un mantra nel mondo del Venture Capital, quello che finanzia nuove tecnologie, prodotti e servizi innovativi: gli imprenditori hanno una manciata di minuti per illustrare il loro modello di business, catturare l’attenzione della platea e conquistare possibili investitori. E allora, insieme a Thomas Schneider, proviamo a spiegare in maniera semplice perché il Venture Capital può essere un’opportunità da cogliere. Ora e soprattutto in Europa.
Innanzitutto, facciamo chiarezza sul Venture Capital (VC): in cosa consiste, quali vantaggi e quali rischi?
Il VC è una delle strategie del private equity (ne rappresenta circa il 20% degli assets), ma si distingue perché ha l’ambizione di finanziare nuovi business innovativi che oggi non esistono. Il VC non è solo capitale, fornisce tutta una serie di attività di supporto per la crescita. Oggi è la strategia migliore per avere un’esposizione alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la cybersecurity, il Fintech e l’IoT. Infatti, se prima per accedere alle migliori società tecnologiche conveniva investire sull’azionario, oggi non lo è più, perché il grosso della performance viene realizzata nei mercati privati. Certo, si tratta di un investimento di lungo periodo. Ci vogliono mediamente sette anni tra la creazione della società e il momento in cui diventa matura per passare alla prossima fase (espansione, M&A, IPO, ecc.), ma offre un interessante rendimento e tante opportunità anche durante il percorso. È chiaro che è anche una strategia a rischio. Ma è proprio questo il VC: prendere il rischio di finanziare nuove idee e accettare che solo qualcuna di esse andrà in porto, ma le restanti porteranno grandi soddisfazioni e performance per tutto il portafoglio.
Perché privilegiare un fondo di VC anziché investire direttamente su singole startup?
Investire direttamente in una startup è molto rischioso, soprattutto all’inizio. Il VC non è una roulette. Non ci si trova investiti in una società di successo per pura fortuna, ma è frutto di un duro lavoro che spesso non viene visto e quindi considerato dagli investitori. Una volta fatto l’investimento, comincia il lavoro operativo che sarà determinante nel successo della società. Oltre al supporto finanziario, si fornisce network e competenze per sostenere la startup e accelerare il suo percorso di crescita. Ecco perché i fondi di VC “early-stage” sono i partner preferiti delle startup in fase di avviamento. La prossimità e/o la competenza specifica su un settore è un supporto fondamentale. Investire sul fondo di VC permette dunque di diversificare il rischio, ma soprattutto aumentare le probabilità di successo. La difficoltà risiede nella selezione di questi fondi di VC e costruire un portafoglio ben diversificato sia geograficamente, sia settorialmente che nel tempo. È per questo che abbiamo creato Isomer Capital.
Perché concentrarsi sull’Europa, anziché su altre aree?
Non c’è una Silicon Valley in Europa. Ed è questa l’opportunità. Quando una società emerge dalla Silicon Valley, tanti investitori cercano di accedervi e dunque il prezzo di entrata aumenta molto. In Europa le valorizzazioni sono invece più contenute perché le opportunità non sono concentrate in un unico posto. Per gli investitori c’è una migliore prospettiva di ritorno nelle startup europee. Se si guardano gli indici di VC elaborati da Cambridge Associates, l’Europa ha sovraperformato la controparte americana a uno, tre, cinque, dieci e 15 anni, proprio perché si entra nelle startup a un prezzo più contenuto.
C’è il rischio che la startup fallisca. Come avviene il processo di selezione?
È proprio questa l’essenza del VC: permettere a imprenditori geniali di sviluppare nuove idee, mettendo a disposizione risorse e avviando un percorso a tappe. Può accadere che la startup fallisca, lo dobbiamo mettere in conto, ma l’importante è che succeda all’inizio del percorso, quando si sono investite solo poche risorse, e quindi con una perdita limitata. In generale, arrivati a un certo punto del percorso è più difficile che la società fallisca, perché nel frattempo è diventata più solida. Quando si investe alla creazione di queste società, la selezione è comunque un’arte più che una metodologia, perché ci sono pochi dati. Si basa molto sui fondatori e il loro team, valutando, o meglio intuendo, le loro convinzioni, le loro capacità, la voglia e la grinta che hanno per realizzare il loro grande sogno. Sono le persone che fanno realmente la differenza, più dell’idea di prodotto in sé.
Il 2022 è stato un anno difficile per gli investitori. Come è andato per il VC e quali prospettive?
Il difficile contesto del 2022 non ha impattato il trend di crescita di lungo termine del VC, essendo una strategia che dà un’esposizione al settore tecnologico. Tuttavia, dopo il periodo di esuberanza che hanno conosciuto le società tech durante la pandemia, c’è stato un repricing delle società quotate e quelle late stage. Però credo che quest’anno e i prossimi saranno molto interessanti. Le società create in questo periodo beneficeranno di un ambiente meno competitivo e di maggior talenti disponibili da reclutare. Basti pensare all’ondata di licenziamenti dai big tech, come Microsoft e Amazon, per capire che le possibilità di reclutare personale qualificato per una giovane società aumenteranno. E le possibili difficoltà sul piano macro intaccheranno meno le startup europee, già abituate (a differenza delle colleghe americane) a ricevere meno capitali e creare quindi business più resilienti. In via generale, poi, dobbiamo considerare la tecnologia come un settore non strettamente ciclico ma come un megatrend, visto che ad oggi nel mondo solo circa il 10% delle società sono digitalizzate e quindi il restante 90% dovrà ancora efficientare i loro modelli.
Isomer Capital, chi è
È una delle società d’investimento più attive nel Venture Capital europeo, con l’obiettivo di accedere alle migliori startup d’Europa in fase di avviamento con un modello di fondi di fondi. Fondata nel 2015, oggi Isomer Capital è investita in 64 fondi di VC in Europa.
Il team di Isomer Capital
Contenuto tratto dal numero di marzo 2023 del magazine di We Wealth