Al 31 dicembre 2019, il totale delle attività finanziarie che si spartiscono i 268 player censiti, ammonta a circa 1.047 miliardi di euro suddivisi su 1.376.207 clienti
Secondo il report, Fideuram Intesa Sanpaolo private banking si aggiudica il gradino più alto del podio con 175,2 miliardi di euro (16,7% del mercato), seguita da Unicredit con 108,1 miliardi (10,3%) e Banca Generali con 44,2 miliardi (4,2%)
Negli ultimi 10 anni l’incremento è stato pari a 488 miliardi di euro (da 559 miliardi di fine 2009).
Il mercato
Il mercato italiano del private banking e dei family office vale complessivamente 1.200 miliardi (a fine 2019). La quota di mercato servita (1.200 miliardi) è dell’ 87,2% ed è in continua crescita. E dunque quella non ancora raggiunta dai servizi di private banking è pari al 12,8%, pari a 153 miliardi di euro.
Da sottolineare come al 31 dicembre 2019, il totale delle attività finanziarie che si spartiscono i 268 player censiti, ammonta a circa 1.047 miliardi di euro suddivisi su almeno 1.376.207 clienti.
I 1.047 miliardi di euro sono così ripartiti:
968 miliardi di euro (pari al 92,5% del mercato servito) sono nelle mani di 125
operatori finanziari specializzati nel private banking grazie alla consulenza di 17.324
private banker distribuiti in 2.285 filiali/uffici suddivisi su 1.349.547 clienti;
78 miliardi di euro (pari al 7,5% del mercato servito) appartengono a 143 family
office dove lavorano 712 family officer in 218 uffici suddivisi su 26.660 clienti.
La classifica
Secondo il report, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking si aggiudica il gradino più alto del podio con 175,2 miliardi di euro (16,7% del mercato), seguita da Unicredit con 108,1 miliardi di euro (10,3% del mercato), e Banca Generali con 44,2 miliardi (4,2% del mercato). L’asset controllato dai primi tre operatori è pari al 31,3% del mercato e in termini assoluti supera i 327,5 miliardi di euro. Se poi si prosegue nella classifica si trova al quarto posto UBI Top Private con 37,6 miliardi seguita da BNL Bnp Paribas con 34,5 miliardi di euro.
Il report sottolinea come i primi cinque operatori finanziari attivi nel private banking hanno una quota del mercato di quasi 400 miliardi di euro, pari al 38,2%. Mentre i primi dieci coprono il 52,5% del mercato con 549 miliardi di euro.
“Interpretando i risultati in termini di gruppi bancari, i primi tre (nell’ordine: Intesa SanPaolo, Unicredit e Banca Generali) controllano il 33,6% (352,2 miliardi di euro), i primi cinque gruppi (+Ubi Banca+Bnp Paribas) il 41,1% (429,8 miliardi di euro) e i primi dieci (+Finecobank+Credem+Deutsche Bank+Ubs+Banco BPM) il 55,9% (585,1 miliardi di euro) del mercato private servito. I primi venti gruppi coprono il 77,7% del mercato con circa 813,5 miliardi di euro” sottolinea il report.
Family office
Secondo la ricerca le filiali/ uffici private e i family office in Italia sono 2.503. La prima della classifica per numero è la Lombardia che, secondo le stime, ne conta 494. Al secondo posto segue l’Emilia Romagna (195), al terzo il Piemonte (181), al quarto il Veneto (176), al quinto il Lazio (126), al sesto la Toscana (116) e al settimo la Liguria (106). Tra le province italiane, Milano è sempre in testa con 246 filiali, seguita da Roma (111) e Torino (99).
Private banker
Spostando il focus sui private banker, la ricerca evidenzia come ce ne siano 17.324 di censiti.
La ricerca poi suddivide i 125 operatori finanziari specializzati private sulla base del tipo di inquadramento riservato ai propri private banker:
24 operatori dispongono sia di private banker remunerati a provvigione sia di private banker a dipendenza (il più grande è Fideuram ISPB);
16 operatori utilizzano solo private banker remunerati a provvigione (Finecobank è quello di maggior dimensioni in termini di masse);
85 operatori finanziari si affidano invece esclusivamente a private banker a dipendenza.
I private banker remunerati solo a provvigione che lavorano nell’industria italiana del private banking sono in continua e inesorabile crescita: al 31 dicembre 2019 il numero totale era pari a 11.158 (erano 11.127 a fine 2018) con masse gestite stimabili che superano i 275 miliardi (erano 235 miliardi lo scorso anno), pari al 28,4% del mercato “private” servito, escludendo i “family office”.