Risparmio gestito, il tema della diversità: focus del legislatore europeo

9.5.2019
Tempo: 3'
La Diversità nell'ambito del settore bancario e finanziario. A che punto siamo? Risponde Roberta D'Apice, direttore settore legale di AssogestioniNel settore bancario e finanziario, il tema della diversità ha ricevuto e sta ricevendo attenzione non solo da parte dei singoli legislatori nazionali e nell'ambito delle iniziative di autodisciplina, ma anche da parte del legislatore europeo. Ad esempio, la direttiva CRD 4, la direttiva delle banche, la direttiva degli intermediari e la Mifid2, richiedono agli intermediari di assumere la diversità in termini di età, genere, provenienza geografica, percorso formativo e professionale, come criterio per la definizione dell'organo amministrativo e di controllo adeguato. Inoltre, questi criteri dovrebbero essere adottati anche nella definizione della politica di assunzione del personale e degli intermediari. Sia la direttiva delle banche che quella degli intermediari, richiedono al comitato nomine di definire degli obiettivi di genere per quello meno rappresentato. Affinché questi obiettivi vengano raggiunti, inoltre, è necessaria la definizione di politiche per l'accrescimento e il raggiungimento degli obiettivi stessi, ma anche la pubblicazione della politica di diversità adottata e i risultati in termini di obiettivi raggiunti. Tra le più recenti novità c'è anche la CRD 5 e la nuova disciplina sulle imprese d'investimento, che richiedono agli intermediari di adottare principi di eguaglianza e di remunerazione tra uomini e donne. Inoltre, sempre nelle nuova direttiva sulle imprese d'investimento, si prevede che il comitato remunerazione debba essere composto in modo egualitario tra donne e uomini.