Intelligenza artificiale, limiti e opportunità nella gestione attiva

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Ricerca, analisi e minimizzazione del rischio: sono solo alcune delle opportunità che l’intelligenza artificiale offre al processo di gestione attiva. Gianluca Carnevale Garè, head of sales retail Italy di Ram Active Investments, spiega cosa occorre per distinguersi dalla concorrenza

Quale contributo dà l’intelligenza artificiale al processo di gestione attiva?

Anche un settore tradizionale come l’asset management sta subendo un cambiamento epocale perché la tecnologia, nello specifico l’intelligenza artificiale, sta mescolando le carte in tavola. Si tratta di miliardi di dati di carattere numerico ma anche non strutturato, quindi video, testi, immagini e audio, che sono a disposizione di tutti ma vanno letti, interpretati e rielaborati proprio con lo scopo di dare forma alla sostanza. L’intelligenza artificiale aiuta il processo di gestione attiva con un nuovo modo per fare ricerca, un nuovo strumento per analizzare e sfruttare database complessi, e una tecnologia all’avanguardia per identificare titoli di alta qualità e minimizzare il rischio dell’innamoramento o della cotta che non è supportata dai fondamentali sottostanti.

Intelligenza artificiale: cosa occorre per distinguersi dalla concorrenza?

Siamo in una fase in cui tanti parlano di oggi come la nuova era dei big data e dell’intelligenza artificiale, però pochissimi asset manager implementano o sono in grado di implementare questa tecnologia all’interno del processo d’investimento. Non è un’impresa facile riuscire a trovare quei pochissimi esperti e specialisti, ovvero ricercatori e analisti, che hanno le competenze fondamentali per guidare una macchina tanto potente quanto complessa. La ricerca di oggi rappresenta la performance di domani. Di conseguenza, ricercare nuovi dati, costruire modelli sofisticati e più complessi, e riuscire a testarli costantemente, può essere la chiave del successo del futuro. La verità è che molto probabilmente l’innovazione fa ancora tanta paura, soprattutto per coloro che non sono pronti al cambiamento.

Quali sono i limiti che bisogna porre alla tecnologia nel processo di investimento?

Pensare a una tecnologia onnipotente o alla scomparsa del fattore umano in questo settore è una teoria abbastanza lontana. L’uomo entra in ogni fase dei modelli di intelligenza artificiale, quindi dal principio, dall’analisi e dalla ricerca dei dati all’implementazione del portafoglio fino a tutta l’attività di testing, monitoraggio, revisione e miglioramento costante dei portafogli. Il segreto è trovare un mix tra tecnologia e specialisti del settore; anzi, sono questi ultimi che possono fare la differenza perché conoscono molto bene lo strumento a disposizione, le potenzialità e i limiti.

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