Gestione del rischio, assecondare i clienti

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Quali sono le richieste della clientela in fatto di gestione del rischio? Risponde Andrea Argenti, country manager di Lombard Odier Investment ManagersLa gestione del rischio è un’attività intrinseca dell’attività di gestione di portafoglio, a maggior ragione per una società con la tradizione di Lombard Odier. Infatti, è un’attività alla quale prestiamo grande attenzione e questo varrà anche per il 2019. Quello che cercheremo di capire è se alcuni elementi di rischio sono aumentati o sono diminuiti, ci sono nuove correlazioni, quindi cerchiamo sempre di perfezionarla. Credo che la domanda vera che quest’anno i clienti si stanno ponendo è: “qual è il livello adeguato di rischio che dobbiamo prendere?“. Questo effettivamente è un aspetto importante secondo noi. Nelle gestioni flessibili, infatti, il punto di partenza è quello di guardare il maximum drawdown, ovvero la tolleranza che l’investitore ha per il rischio. Infine, direi che la vera domanda che poi oggi si stanno ponendo è: “visto che stiamo arrivando a una fase di fine del ciclo dei mercati, è giusto o non è giusto rimanere investiti?”.

Cosa aspettarci dal 2019?

E’ innegabile che siamo in una fase matura del ciclo economico, anche se per noi il 2019 non sarà un anno in cui nel nostro scenario base vedremo la recessione. Monitoriamo attentamente vari fattori, nel caso in cui ci fosse un’evoluzione in negativo degli stessi, ma non è il nostro scenario base. Allo stesso tempo, i mercati hanno ampiamente apprezzato questo scenario, quindi ci sembra un po’ prematuro dire che sia il momento di uscire dai mercati. Riteniamo che sia un anno in cui rimanere ancora costruttivi, non essere al massimo dei propri rischi (i nostri portafogli sono equilibrati), ma non essere “scarichi”.

Quali strategie rispondono adeguatamente alle richieste della clientela?

Noi pensiamo che sia un anno in cui sia importante tornare a guardare i fondamentali. Fra le varie asset class, guardiamo con interesse l’azionario. In particolare, ci focalizziamo su quei segmenti e le aziende che sono più esposte a fattori strutturali e meno a fattori ciclici, che sono in grado di creare utili a prescindere dal contesto del ciclo economico. Guardiamo con interesse i mercati emergenti per l’affievolirsi di alcune tensioni, come quelle commerciali, un indebolimento del dollaro, e alcune misure come in Cina che sono di stimolo all’economia e permettono ai mercati di recuperare parte del rendimento. Infine, in generale, manteniamo un approccio equilibrato, diversificato nei portafogli, con un giusto equilibrio di rischio, pronti a ridurlo se le condizioni di mercato mutassero.

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