Mutuo, bollette, assicurazione per l’auto: limare i costi si può, senza rinunce. Come emerso da un’analisi condotta da We Wealth in collaborazione con MutuiOnline.it e Segugio.it, utilizzare i comparatori online per confrontare le condizioni attualmente più vantaggiose sul mercato consente di risparmiare più di 3mila euro all’anno. Dopo aver calcolato quanto può rendere investire il “tesoretto” accantonato in cinque diverse soluzioni – buoni del tesoro poliennali, buoni fruttiferi a tasso fisso e tre strumenti finanziari con profilo di rischio basso, medio e alto – stimiamo ora la rendita annua che è possibile ottenere versando 3mila euro annui in una soluzione di previdenza integrativa in funzione di tre diverse età di inizio versamento (30 anni, 40 anni, 50 anni) e due profili di rischio iniziali (medio e alto).
“Per le tre diverse età di inizio viene stimata un’età di pensione rispettivamente pari a 70, 69 e 68 anni, derivata dalle previsioni dell’Istat sull’aumento della speranza di vita, applicate all’attuale requisito di pensione di vecchiaia di 67 anni”, spiega Alessandro Grillo, consultant di Progetica e autore delle simulazioni. Di conseguenza, ci troviamo di fronte a tre orizzonti temporali: 40, 29 e 18 anni. “Naturalmente le simulazioni sono state fatte su scenari Montecarlo che colgono le caratteristiche di rischio rendimento tipiche di ogni mercato sottostante. Per ridurre il rischio all’approssimarsi del momento della pensione, è stata utilizzata una strategia lifecycle; per rischio medio o alto si intende pertanto il profilo di rischio di partenza, che andrà a ridursi nel tempo, dato che in tutti i casi gli ultimi anni saranno investiti in un profilo a rischio basso. Per questo motivo, chi inizia a versare più tardi, ad esempio a 50 anni, potrà rimanere all’interno del profilo di rischio alto per un numero limitato di anni e i rendimenti ne risentiranno”, precisa Grillo. “Dal momento che una strategia lifecycle riduce automaticamente il profilo di rischio all’approssimarsi della pensione, non abbiamo ritenuto utile considerare nelle simulazioni di partire da un profilo di rischio basso, incoerente con il lungo periodo di accumulo”.
Pensione integrativa: quanto avrai investendo 3.000 euro
Fatte queste precisazioni, dalla tabella sottostante risulta innanzitutto evidente il valore del tempo. Iniziare a versare in una forma di previdenza integrativa a 30 anni invece che a 50 anni restituisce, a parità di versamento, da 4mila a oltre 6.500 euro di rendita annua in più. Visibile anche il valore del profilo di rischio, che restituisce invece fino a circa 1.800 euro di rendita in più a parità di momento di inizio. “Va poi considerato il beneficio fiscale dovuto alla deduzione del versamento e il fatto che la rendita vitalizia verrà percepita per circa 21 anni, in base alla speranza di vita proiettata”, aggiunge Grillo.
“Calcoliamo così un indice di efficienza, che paragona la somma dei versamenti reali (al netto dell’inflazione) considerando il risparmio dato dalla deduzione dei versamenti, alla somma delle rendite reali, anch’esse al netto della fiscalità, che si riceveranno”, dice Grillo. Iniziare per tempo e sfruttare i rendimenti dei mercati porta quindi a quasi raddoppiare, in termini reali, il denaro a propria disposizione. “Ricordiamo che in previdenza la scelta del profilo di rischio dipende essenzialmente dalla propria età e, in secondo piano, dalla propria capacità di sopportazione del rischio: si tratta infatti di denaro che si prevede di non utilizzare fino al momento della pensione; eventuali fluttuazioni di valore in negativo non si trasformerebbero in perdite effettive”, conclude l’esperto.
Note
Ipotesi delle elaborazioni Progetica:
• rendimenti stimati con metodologia Proxyntetica© (evoluzione probabilistica su base ex post di 20 anni a rolling di 5 anni al netto dell’inflazione);
• tutti i valori sono espressi in termini reali, al netto dell’inflazione, dei costi, e della tassazione sui capital gains e sulla prestazione finale;
• si ipotizza che il versamento rimanga pari a 3.000 euro in termini reali per l’intero orizzonte temporale;
• la longevità considerata per il calcolo dell’indice di efficienza è quella maschile;
• per calcolare il beneficio fiscale, si ipotizza un lavoratore dipendente con una Ral di 30.000 euro che deduce l’intero ammontare dei versamenti;
• i costi della soluzione di previdenza integrativa sono stimati applicando gli Isc medi dei fondi aperti, di fonte Covip;
• il profilo di rischio medio è composto dal 50% di Jpm Emu 1-3 anni e 50% Msci World tr;
• il profilo di rischio alto è composto dal 100% di Msci World tr.