Il Gender Equality è, oltretutto, anche il 5° del 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma di azioni per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Il concetto di Sviluppo Sostenibile coniuga le aspettative di benessere e di crescita economica con il rispetto delle risorse naturali, dell’ambiente e delle persone che vi abitano e non è perciò corretto parlare di sostenibilità solo facendo riferimento all’ecologia ed alla transizione energetica. È un insieme più complesso che comprende anche la sostenibilità sociale, di cui la parità di genere è uno dei pilastri e la sostenibilità economica, ossia la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura.
E cosa c’entrano le donne? Beh, una ricerca di Robeco del 2019 ha dimostrato come la presenza di donne a diversi livelli aziendali abbia un impatto positivo sui fondamentali dell’azienda. Nello specifico si è mostrata la presenza di un rapporto positivo con la redditività aziendale quando l’impresa ha più del 20% di donne del CdA, più del 30,2% di donne a livello manageriale e più del 44,7% di donne nell’organico complessivo.
Ma non è solo a livello micro che le donne creano una redditività più sostenibile, lo è anche a livello macro. Da uno studio di EIGE (European Institute for Gender Equality) è emerso che nei Paesi in cui si assiste ad un più rapido miglioramento dell’uguaglianza di genere, si assiste anche ad un aumento più consistente del PIL.
Pertanto, l’uguaglianza di genere è una misura politica molto importante per stimolare la crescita economica e nonostante molto sia stato fatto negli ultimi anni (basti pensare all’aumento della scolarizzazione delle ragazze a livello globale), c’è ancora molto da fare. Sì, abbiamo gioito per l’elezione di una Donna a capo del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ma abbiamo anche assistito increduli alle vicende umilianti di cui è stata vittima la Presidente Ursula Von der Leyen (ad aprile 2021 in visita in Turchia, non era stato previsto per lei un posto a sedere tra le altre cariche presenti e a febbraio 2022 quando a Bruxelles il Ministro ugandese Odongo l’ha volutamente ignorata senza volerle offrire nemmeno una stretta di mano).
Vista la ricorrenza di oggi 8 marzo, la Giornata Internazionale delle Donne, mi sento di sottolineare la definizione di parità di genere espressa dall’ONU che la descrive come «non solo un diritto umano fondamentale, ma una base necessaria per un mondo, prospero, sostenibile e pacifico.»
E’ quel “pacifico” che oggi mi fa uno strano senso ed è proprio alle donne ucraine e russe che vorrei dedicare questa giornata, a tutte coloro che sono assenti ai tavolo di guerra, ma presenti dovunque la si subisca, già con il cuore rivolto a casa o agli uomini lasciati al fronte, all’abbraccio da ritrovare, alle città da difendere e da ricostruire.