Il numero di investimenti annui è scivolato da 9 a 39 nel quadriennio 2017-2020, per un tasso annuo di crescita composto del 77%
Solo nell’ultimo biennio, gli operatori attivi sono passati da quattro a sei (+50%) mentre il capitale disponibile è impennato di 41 milioni di euro
Marco Gerevini: “Questo approccio ha un grande potenziale trasformativo e auspico che il movimento dell’impact investing riesca a preservarlo nel tempo”
Allargando lo sguardo all’impact investing nella sua accezione più ampia, secondo i dati dell’Impact investor survey 2020 del Global impact investing network analizzati dalla fondazione, si parla di un mercato da 715 miliardi di dollari a livello globale. Un settore in crescita anche nella Penisola, dove la finanza a impatto ha raggiunto un volume totale di otto miliardi di euro nel biennio 2018-2019, di cui due miliardi sotto forma di asset gestiti da operatori di private equity (rivela l’ultimo Social impact 2019 condotto da Tiresia). Si parla di un totale di investimenti in equity effettuati dai soggetti intervistati al momento dell’ingresso nell’industry di 1.263,4 milioni di euro, mentre i finanziamenti erogati sotto forma di credito alle organizzazioni a impatto sociale è di 6.767,8 milioni.
Nella visione della Fondazione social venture Giordano Dell’Amore, “l’impact investing è la frontiera più avanzata della finanza sostenibile, la truppa di assaltatori e sminatori che bonifica e mette in sicurezza il terreno per l’arrivo della fanteria e dei mezzi che, a loro volta, rafforzano e fortificano ulteriormente il terreno perché possa diventare sicuro da percorrere. Per ogni investitore e per ogni impresa”, si legge nello studio. Ma sebbene i ricercatori auspichino che il settore possa beneficiare in futuro di un’attenzione crescente da parte delle istituzioni europee, la strada da percorrere “è ancora lunga”, avvertono. Secondo la fondazione, sono in particolare tre le strade da intraprendere, rispettivamente in relazione all’offerta, alla domanda e al mercato. Nel primo caso, risulta a loro giudizio necessario un incremento dei capitali disponibili, un’evoluzione degli strumenti finanziari per le imprese e una capacità di accompagnamento e supporto; quanto alla domanda, si suggerisce un rafforzamento delle competenze imprenditoriali e manageriali, oltre a una capacità di utilizzo degli strumenti di misurazione d’impatto; e in relazione al mercato, infine, si cita un rafforzamento delle infrastrutture di supporto, dai centri di ricerca all’università, dagli incubatori agli acceleratori. Ma anche advisor e servizi professionali.